Orsi: in Trentino sono tra i 50 e 60

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L’Alto Adige esce dai programmi europei “Life Ursus” e “WolfAlps”

PAB orso m13Mentre l’uccisione dell’orsa KJ2 fa ancora discutere con l’interrogazione e la denuncia presentata da un parlamentare M5S a Roma, la provincia di Trento ha diffuso i dati “ufficiali” circa la presenza dell’orso e i relativi costi.

Secondo il presidente della provincia, l’autonomista Ugo Rossi, «il ripopolamento dell’orso in Trentino è stata un’esperienza di successo, considerato che oggi, a 20 anni dal suo inizio, abbiamo sul territorio, caso unico in tutto l’arco alpino, esiste una popolazione di orsi bruni fra i 50 e i 60 esemplari. Anche a livello europeo il caso trentino è visto con grande favore ed è sorprendente che proprio in Italia qualcuno cerchi di sminuirne la portata o addirittura di mettere in dubbio la correttezza di chi fino ad oggi lo ha gestito, in gran parte con risorse umane e materiali proprie».

Rossi ha fatto chiarezza anche sui costi sostenuti per l’operazione di reinserimento: «i fondi europei che la Provincia ha ricevuto per la gestione degli orsi non sono pari a “8 milioni” ma, ad oggi, esattamente ad euro 211.995,85 (progetti “Life Arctos” e “Life Dinalp”, quest’ultimo ancora in corso); il Parco naturale Adamello Brenta ricevette invece circa 1,5 milioni in 8 anni (negli anni 1997-2004, ovvero durante il periodo di vita del progetto “Life Ursus”). Dunque la Provincia autonoma di Trento da sempre sostiene i costi della gestione dell’orso in modo assolutamente prevalente, cioè con fondi propri, coprendo oltre il 90% della spesa totale».

Se la provincia di Trento si crogiola su risultati di “Life Ursus”, la vicina provincia di Bolzano non ne vuole più sapere: l’assessore provinciale all’agricoltura, Arnold Schuler, ha annunciato l’uscita dai progetti per il ripopolamento degli orsi e dei lupi, “Life Ursus” e “WolfAlps”. «Ora passiamo all’attacco – afferma Schuler, in riferimento alle recenti incursioni, soprattutto ai danni di pecore in Alto Adige -. Con il governatore Arno Kompatscher faremo pressione a Roma e Bruxelles per introdurre un tetto massimo per i lupi», scrive Schuler, annunciando la revoca del contratto del progetto “Life Ursus”. Inoltre, prosegue, «la Provincia di Bolzano farà pressione sul Parco nazionale dello Stelvio per interrompere la collaborazione anche il progetto per il ripopolamento dei lupi, “WolfAlps”. Non sarà facile, ma proseguiamo su questa strada con convinzione».