Mediocredito Trentino Alto Adige: migliorano utile e indici di efficienza

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Mediocredito Trentino Alto Adige approva il bilancio 2016 direttore Diego Pelizzari con presidente Franco Senesi
Nel I semestre 2017 aumentano le richieste di finanziamento per investimenti da parte delle piccole e medie imprese: +35,4% i volumi di nuovi finanziamenti erogati. Utile netto nel semestre di 1,4 milioni di euro

Mediocredito Trentino Alto Adige approva il bilancio 2016 direttore Diego Pelizzari con presidente Franco SenesiMediocredito ha sostenuto i programmi di sviluppo delle aziende, registrando una crescita del 35,4% nei volumi di nuovi finanziamenti erogati, che hanno raggiunto in un semestre quota 113 milioni di euro. Questo andamento positivo ha consentito al portafoglio crediti in bonis di proseguire nel proprio percorso di crescita graduale e costante. 

Sotto il profilo economico, la banca ha registrato un aumento del margine di interesse, nonostante una sensibile riduzione degli spread di mercato. Il contenimento dei costi di gestione e una stabilità delle rettifiche sui crediti, hanno consentito alla banca di conseguire un utile netto pari a 1,4 milioni di euro, dopo la perdita di 1,6 milioni di euro del primo semestre 2016. Buoni gli indici di copertura del credito deteriorato ed i coefficienti patrimoniali, con un CET1 – in miglioramento pari a 18,01% – che conferma la solidità patrimoniale di Mediocredito.

«Nei primi sei mesi dell’anno – afferma il direttore Diego Pelizzari – la nostra attività si è focalizzata sulla selezione e lo sviluppo del nuovo credito. Le erogazioni sono sensibilmente cresciute: 30 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». La ripresa è stata particolarmente significativa in Trentino Alto Adige con un +20 milioni di euro di nuove erogazioni rispetto al semestre 2016 con tassi di crescita superiori al 70% in entrambe le province. Anche il Veneto risulta essere in miglioramento (+14%). A livello settoriale, si è registrato un incremento apprezzabile di nuovi finanziamenti al settore manifatturiero.

«I crediti verso la clientela in bonis sfiorano quota 1 miliardo di euro, per effetto dei maggiori volumi di attività – sottolinea Pelizzari -. Per ripartizione geografica, il Trentino Alto Adige si conferma il principale mercato della Banca per l’impresa: qui è concentrato il 50% del totale del portafoglio crediti». Il resto è distribuito tra Veneto (23,5%), Emilia Romagna (9,4%), Lombardia (10,4%) e altre aree (6,7%).

L’ammontare dei crediti deteriorati, come già riscontrato a fine 2016, evidenzia un’apprezzabile inversione di tendenza (-9,3%). L’incidenza dei crediti deteriorati netti rispetto al totale del portafoglio crediti complessivo scende sotto la soglia del 10%.

I flussi di provvista (per 247 milioni di euro) sono per lo più rappresentati da depositi ottenuti in larga parte dalle Casse Rurali, Raiffeisen, BCC e da nuovi apporti di Cassa Depositi e Prestiti e della Banca Centrale Europea (T-LTRO-II).

Nei primi sei mesi del 2017 il margine di interesse ha registrato una decisiva ripresa (+2,6 milioni di euro, +42%), per merito di un’attenta politica di riduzione del costo della provvista, vista la contenuta redditività degli attivi. Gli spread di mercato, infatti, si sono rilevati sempre più compressi e poco remunerativi. Le commissioni nette registrano una crescita di 330.000 euro e la gestione del portafoglio titoli ha generato plusvalenze per oltre 350.000 euro, voce assente nel primo semestre 2016.

Infine, il contenimento dei costi di gestione (-200.000 euro), unitamente alla stabilità delle rettifiche sulle attività finanziarie, hanno consentito alla banca di ottenere un risultato netto di periodo di 1,4 milioni di Euro (contro la perdita di 1,6 milioni di euro di giugno 2016). «Importante il recupero di efficienza: il “cost to income” ritorna a quota 51,1%, in miglioramento già a fine 2016, dove aveva raggiunto quota 68,5% contro un 77,9% del primo semestre 2016», conclude il direttore.

«La ripresa della redditività, la solidità patrimoniale, le competenze acquisite dal personale nel campo della finanza d’impresa e del “project finance”, che il mercato e la clientela corporate ci riconoscono – afferma il presidente Franco Senesi – si auspica possano essere messe al servizio del nuovo gruppo bancario del credito cooperativo in fase di costituzione. Il preannunciato riassetto della compagine sociale che prevede la cessione delle quote della banca da parte degli azionisti pubblici dovrebbe porre in atto un processo di integrazione che garantirebbe a Mediocredito ulteriori e significative opportunità di sviluppo».