Al centro dell’incontro il tema dell’agricoltura di montagna in vista della riforma UE
Cooperazione fra Alto Adige e Baviera per l’agricoltura di montagna e la sua tutela nella futura riforma della politica agraria UE: ne hanno discusso l’assessore provinciale altoatesino Arnold Schuler e il ministro bavarese all’agricoltura, foreste e alimentazione, Helmut Brunner, a Plaus nel maso di famiglia dell’assessore.
«Abbiamo approfondito i rapporti con il ministero bavarese ma è stato soprattutto importante discutere strategie comuni per l’agricoltura dell’arco alpino e fissare i punti che intendiamo portare all’attenzione di Bruxelles per il loro recepimento nella riforma agraria europea», ha sottolineato Schuler. Questo sostegno reciproco si concretizzerà tra l’altro nell’organizzazione di un simposio dedicato alle regioni alpine per confrontarsi sulla riforma UE e concordare le misure più adeguate a garanzia di tutela e sviluppo dell’agricoltura nelle Alpi.
Brunner ha sottolineato che il settore in Alto Adige non deve temere la concorrenza di altri Paesi, come ad esempio la Polonia: «guardate con ottimismo al futuro, la qualità delle mele altoatesine è molto apprezzata in Baviera. Giocate bene le vostre carte, avete in mano assi come la professionalità, la creatività e la forza di innovare». Brunner ha constatato che quasi il 100% dei contadini altoatesini sono riuniti in cooperative di produzione e ha ricordato che le dimensioni dell’azienda agricola non sono tutto: «lo abbiamo sperimentato con la crisi del latte, quando in Baviera il 10% delle aziende lattiero-casearie con dipendenti ha dovuto chiudere. Le imprese familiari sono più resistenti alla crisi».
Alla domanda sull’azione provocatoria di un’associazione bavarese con cartelloni affissi a Monaco in tema di pesticidi, Brunner ha risposto che si tratta di un’organizzazione non nuova alle ripetute provocazioni, ma che agli occhi dei bavaresi non gioca un ruolo di primo piano. L’Alto Adige esibisce un trend in crescita nella coltivazione bio, e a tale proposito l’assessore Schuler ha ribadito che è necessario non trascurare il bisogno di informazione dei cittadini su questo aspetto sensibile e importante. «La società pone richieste nuove all’agricoltura, questo è chiaro a tutti: riguardo alla difesa delle piante, ai valori di nitrato nell’acqua, allo spargimento del liquame. Anche di questo abbiamo discusso con il ministro», ha aggiunto Schuler. Brunner ha osservato inoltre che senza l’uso dei fitosanitari l’agricoltura non potrebbe produrre la quantità e la qualità necessarie per assicurare il fabbisogno alimentare in tutta Europa: «si fa ovviamente ricerca per produrre alimenti che siano privi di residui, ma ad esempio nella polemica sul glifosato le aziende agricole sanno come usarlo correttamente, mentre non si può sempre dire lo stesso del settore privato».