Kompatscher: «grazie a vie di cooperazione possiamo trovare soluzioni intelligenti per il futuro»
Sono circa 6.000 i partecipanti al Forum di Alpbach 2017 che si è svolto in Tirolo con gli interventi del presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e i suoi colloeghi Günther Platter (Tirolo) e Ugo Rossi (Trentino) davanti a rappresentanti dei vari settori dell’Euregio.
Il Forum di Alpbach quest’anno affronta i temi del conflitto e della cooperazione, «e per evitare grandi conflitti come quelli segnati in passato dalle guerre, dobbiamo intraprendere assieme nuove vie della cooperazione, sia sul piano economico e politico che nella vita culturale, sociale e comunitaria – ha detto Kompascher -. La sfida principale è data dai flussi migratori, che necessita di una risposta congiunta e per la quale bisogna intervenire in primis sulle cause scatenanti».
Le Giornate del Tirolo ad Alpbach hanno affrontato gli aspetti della mobilità sostenibile nelle regioni alpine, «perché la libera circolazione di persone e beni ha portato progresso, crescita e benessere ma anche criticità, che richiedono di individuare soluzioni intelligenti in grado di garantire un bilanciamento di tutti gli interessi in gioco», ha aggiunto Kompatscher.
Il governatore tirolese Platter ha ribadito la necessità della collaborazione tra regioni, consapevoli che le relazioni non sono mai prive di conflitti: «proprio grazie alla buona cooperazione si è riusciti ad evitare il caos alla frontiera del Brennero nella questione dei profughi». Platter ha ricordato che il traffico di transito in Tirolo, Alto Adige e Trentino ha raggiunto la sua capacità massima, con circa 2,1 milioni di mezzi pesanti all’anno che valicano il Brennero. E in tema di cooperazioone futura, Platter ha citato come possibile esempio lo svolgimento dei Giochi olimpici invernali.
Da parte sua, il trentino Ugo Rossi ha definito la collaborazione «importante per lo sviluppo delle aree regionali e l’incremento della qualità della vita. Nella cornice dell’Euregio dobbiamo dimostrare responsabilità attraverso la cooperazione, dotarci di regole comuni ed evitare in Europa gli errori del passato». Ai concetti di tolleranza e di segnali chiari per una società aperta lanciati dal Forum di Alpbach si è richiamato il suo presidente, Franz Fischer.
Sulla gestione della mobilità interregionale attraverso il Brennero, il gruppo di lavoro EuregioLab ha presentato i risultati del suo studio. Misure attuabili concretamente e compatibili con il diritto europeo per intervenire sul traffico di transito pesante nell’Euregio le hanno annunciate Kompatscher, Rossi e Platter. In autunno, hanno anticipato, è previsto un vertice sulla mobilità per definire una strategia di intervento congiunta nell’Euregio. EuregioLab, il “pensatoio” su temi di attualità dell’Euregio Tirolo Alto Adige Trentino composto da una ventina di esperti del mondo scientifico, economico e politico dei 3 territori coordinato dall’altoatesino Helmut Moroder, ha affrontato il tema della mobilità sostenibile nelle regioni alpine. Quattro le tematiche affrontate: opportunità e sfide della Galleria di base del Brennero, opportunità e sfide delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile, creare periferie vive, nuova gestione, ovvero decisioni condivise nell’Euregio. In futuro, ad esempio, la prospettiva è percorrere la tratta ferroviaria Bolzano-Innsbruck in soli 45 minuti e di raggiungere Verona da Monaco in tre ore.
«La mobilità intelligente crea nuove opportunità di gestire il quotidiano e una rete di buoni collegamenti permette alle prossime generazioni di affrontare bene il futuro. Il trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia è un obiettivo prioritario, per il quale vanno tuttavia create le condizioni e le misure di carattere politico e normativo – ha detto Kompatscher -. Nel breve termine bisogna coordinare meglio i flussi di traffico, migliorare l’informazione sulla viabilità, garantire una distribuzione intelligente del traffico e interventi sulla politica tariffaria». Concetti ribaditi da Platter (che ritiene necessario equiparare il pedaggio sul versante italiano del Brennero a livello di quello tirolese, con un deciso rincaro) e da Rossi (che accanto all’esigenza di aprire il BBT anche al trasporto passeggeri ha sottolineato la necessità di tutelare l’area alpina). Con l’esperto di diritto comunitario Walter Obexer si è discusso di come arrivare a un modo di procedere condiviso.
Con il completamento del tunnel ferroviario di base del Brennero (BBT), l’Autostrada del Brennero sarà sgravata di una rilevante parte del traffico pesante. Secondo le raccomandazioni di EuregioLab, occorrerà assicurare che il traffico merci e di transito vengano effettivamente trasferiti sulla nuova linea, sulla quale andrà istituito anche un regolare servizio passeggeri con treni a cadenza di mezz’ora in entrambe le direzioni. Oltre al collegamento veloce tra i centri maggiori dell’Euregio la tratta storica potrà così essere destinata a un servizio regionale concepito come vera e propria metropolitana di superficie, valorizzando porzioni di territorio oggi penalizzate.
Accanto a offerte classiche, informazioni su linee e orari, strumenti di navigazione, oggi gli utenti si aspettano anche suggerimenti su possibili combinazioni e alternative. Aumenta il peso di servizi di trasporto pubblico come bus, tram e treno, “bike sharing” e “car sharing”, servizio auto: la sfida secondo EuregioLab sta nel potenziare le infrastrutture di ricarica lungo le principali arterie di traffico e valorizzare la mobilità elettrica su scala euroregionale, per stimolare i servizi di trasporto locale a passare alla trazione elettrica, con conseguente abbattimento delle polveri sottili e dei livelli di CO2.
Mantenere la popolazione nelle aree periferiche e salvaguardare il paesaggio sono condizioni necessarie per avere vallate alpine vivibili. Da qui la necessità di trovare soluzioni intelligenti di mobilità per residenti e turisti che possano assicurare anche in periferia standard di vita al passo coi tempi. Tre strumenti per EuregioLab si rivelano importanti allo scopo: la pianificazione territoriale, il principio della verità dei costi e il ricorso alle nuove tecnologie.
Con i suoi 1,8 milioni di abitanti, l’Euregio Tirolese dispone di un potenziale straordinario in termini di “know-how” alpino per riuscire a rispondere nel migliore dei modi alle sfide attuali. Servono nuove forme di governance per sfruttare in pieno la cooperazione transfrontaliera, sostiene EuregioLab: individuare le direzioni del cambiamento, elaborare delle visioni condivise, costruire reti, attuare azioni in modo flessibile. Per rafforzare i meccanismi di governance euroregionale bisogna promuovere il dialogo e la cooperazione tra le istituzioni, gli enti territoriali e i soggetti interessati.
Infine, al Forum di Alpbach è stata anche premiata l’innovazione dei ricercatori dell’Euregio under 35. L’iniziativa transfrontaliera, giunta alla sesta edizione, è promossa dalle Camere di commercio dell’Euregio con tre premi da 2.000, 1.000 e 500 euro ai tre studi ritenuti meritevoli. Al concorso 2017 hanno partecipato 40 giovani ricercatori.
Il primo premio è andato a Matthias Rauter dell’Università di Innsbruck per una ricerca che permette attraverso una rete neuronale di prevedere i rischi idrogeologici di una regione attraverso la topografia dell’area e le valanghe con un’accuratezza del 72%. Secondo premio a Johannes Lechner dello stesso ateneo, che ha sviluppato un sistema di calcolo delle viti per calcestruzzo e degli ancoraggi necessari per rafforzare i ponti esistenti. A Melanie Plangger sempre dell’Università di Innsbruck è stato attribuito il terzo premio per una ricerca che analizza in che modo le regioni possono beneficiare della collaborazione euroregionale, in particolare nelle strategie macroregionali per l’arco alpino.
Menzione speciale per due ricercatrici di EURAC Research di Bolzano: Anna Scuttari per uno studio sulla mobilità come fonte di esperienze turistiche (comparazione delle esperienze di viaggio e influenza dei mezzi utilizzati per spostarsi) e Alessandra Zanon (istituto di biomedicina) per la ricerca di nuovi tipi di proteine di Parkin e possibilità di nuove strategie terapeutiche.