Gemona (Udine). È stata la quinta sezione della Suprema Corte, presieduta dal giudice Enrico Carbone, ad accogliere il ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro la sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Trieste favorevole a Texgiulia e Gemona Manifatture.
Texgiulia spa, del gruppo industriale tessile Gabel, e Gemona Manifatture spa sono state assistite dagli avvocati Salvatore Capomacchia e Cesare Persichelli.
Una vicenda nata nel 2001 e relativa alla liquidazione dell’imposta di registro per un’operazione che si era svolta tra Energem 2 spa, poi incorporata in Gemona Manifatture, Texgiulia e Locat (la società di leasing intermediaria nella cessione), attraverso la cessione del 58% del ramo d’azienda della centrale idroelettrica Straccis di Gorizia.
In primo grado la Commissione Tributaria Provinciale aveva accolto il ricorso delle imprese, quialificando le operazioni come autonome e statuendo che non era possibile “astringerli in un negozio complesso per cessione di ramo d’azienda”. Decisione confermata dalla Commissione Regionale che aveva respinto l’appello del fisco.
La Suprema Corte ha accolto i motivi del ricorso da parte dell’Agenzie delle Entrate statuendo che “sono quindi giuridicamente errati gli argomenti del giudice d’appello sulla diversità giuridica dei soggetti e la successione temporale degli atti, che impedirebbero la qualificazione unitaria della causa negoziale.” All’operazione va applicato il trattamento fiscale della vendita con riserva di dominio, riconoscendo alla società di leasing Locat “un ruolo oggettivo di intermediazione della cessione del ramo d’azienda tra la cedente Energem 2 e la cessionaria Texgiulia” ed evidenziando “la finalità economica unitaria della cessione del ramo d’azienda”, finalità che che si ricava anche dal fatto che la “voltura della concessione pubblica (di derivazione dell’acqua per l’utilizzo nella centrale idroelettrica, n.d.r.) – seppure autorizzata dalla Regione solo dopo la sequenza negoziale – era stata prontamente assentita da Energem 2 e dalla controllante Gemona Manifatture”. Da qui il presupposto per la liquidazione dell’imposta di registro.
Ora la parola torna in Friuli Venezia Giulia alla Commissione Tributaria Regionale a cui la Cassazione, con sentenza pubblicata lo scorso 29 marzo, ha rinviato per una nuova decisione sul caso.
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