Realizzata per motivi militari per velocizzare il trasporto truppe, nell’agosto 1867 partirono i primi convogli tra Bolzano e Innsbruck. Kompatscher: «opera decisiva per lo sviluppo della nostra terra»
Esattamente 150 anni fa, tra il 17 e il 21 agosto 1867, i primi treni merci percorrevano la tratta ferroviaria di 125 chilometri tra Bolzano e Innsbruck progettata dall’ingegner Carl von Etzel. Il primo convoglio con a bordo passeggeri partì invece il 24 agosto.
La linea, che transita attraverso il passo del Brennero a quota 1.371 metri di altitudine, ha una pendenza massima del 25 per mille e può essere percorsa alla velocità massima di 100 km all’ora. I primi viaggi duravano cinque ore; oggi, invece, ne bastano due. La ferrovia fu costruita dall’allora impero austrungarico soprattutto per motivi militari, per accelerare il più possibile lo spostamento delle truppe verso il confine meridionale è stata la seconda ferrovia austriaca ad attraversare completamente la catena alpina e fu realizzata in soli tre anni di lavori. Il tracciato venne realizzato dopo il tratto che collegava Verona con Trento e Bolzano aperto al traffico regolare dei treni il 16 maggio 1859.
«A 150 anni di distanza, la ferrovia del Brennero non ha perso la propria importanza come asse di collegamento tra la Germania, l’Austria e l’Italia e come mezzo che consente raggiungibilità, scambi e qualità della vita – sottolinea il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompastcher -. La ferrovia è stata decisiva per lo sviluppo economico, particolarmente per il settore turistico, e per fare in modo che la nostra terra divenisse ponte tra il mondo culturale ed economico tedesco e quello italiano». Il tunnel di base del Brennero, lungo 55 chilometri, che è in costruzione e sarà terminato nel 2026, «permetterà di trasferire le merci su rotaia – conclude il presidente – e di velocizzare i collegamenti dell’intero corridoio TEN».
«Noi continuiamo a lavorare – aggiunge l’assessore provnciale alla mobilità, Florian Mussner – per trasferire la maggiore quantità possibile di merci dalla gomma alla rotaia e fare della ferrovia la spina dorsale della mobilità sostenibile. L’obiettivo è avere orari ferroviari che vengano sempre più incontro alle esigenze degli utenti, buoni collegamenti, treni moderni, e strutture senza barriere architettoniche». Per l’assessore è anche «affascinante considerare l’aspetto pionieristico che ha avuto la costruzione della ferrovia a quel tempo». Per ragioni di costi all’epoca, la ferrovia fu costruita con il minor numero possibile di ponti e gallerie, anche se ciò ha comportato un tracciato più lento e tormentato. Una serie di stazioni della tratta, come ad esempio quella di Ponte Gardena/Laion, sottolinea Mussner, sono dei «beni culturali unici molto ben conservati».