Prevenire è meglio che rincorrere una situazione scappata di mano come è accaduto in Italia. Bauer: «questo non significa che al confine saranno messi in azione i panzer»
L’Austria tutto sommato si fida poco delle assicurazioni italiane di rafforzare i controlli sulla marea di clandestini in arrivo dalle coste dell’Africa quasi sempre in cerca di migliori condizioni economiche di vita. Per questo motivo, ha dato il via ad un piano di rafforzamento dei controlli di frontiera al valico del Brennero, inviando 70 militari aggiuntivi che coadiuveranno la polizia nei controlli, anche sull’immigrazione, in prossimità del confine del Brennero.
L’annuncio lo ha dato il comandante militare territoriale Herbert Bauer, mentre il capo della polizia locale Helmut Tomac ha sottolineato che «ciò non significa che al Brennero saranno messi in azione i panzer». Bauer e Tomac hanno detto che la situazione al Brennero al momento è stabile ma che nel mese di luglio è stato registrato un notevole aumento dei clandestini trovati a bordo di treni merci.
«La collaborazione dei militari – hanno detto – è volta ad accrescere l’intensità e la qualità dei controlli». Come è stato spiegato in una conferenza stampa a Innsbruck, poiché al Brennero gli accordi di Schengen sono in corso di validità, rimane soltanto la possibilità di controlli a ridosso delle frontiere. Come ha detto Tomac, «si tratta non soltanto di prevenire l’immigrazione illegale, ma anche di garantire in prima linea la vita delle persone». Tomac ha fatto riferimento a due migranti morti a bordo di un treno merci l’anno scorso. «Attualmente – ha detto ancora Tomac – i profughi bloccati nella regione austriaca del Tirolo vanno dai 700 ai mille al mese».
Mentre il Capitano del Tirolo, Günther Platter, ha mostrato di apprezzare le nuove misure, di diverso avviso si è detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher che nella possibile chiusura del Brennero vede il tabù dei sudtirolesi: «prendo atto di quanto è stato deciso – ha affermato – benché non vi sia in realtà alcuna necessità dell’intervento di militari per svolgere i controlli». Kompatscher ha sottolineato la buona collaborazione in atto tra le autorità austriache e quelle italiane. Secondo Kompatscher, negli ultimi tempi vi sono stati sviluppi positivi nella gestione politica dell’immigrazione e «va fatto di tutto perché l’Europa sostenga l’Italia nel suo intento di fare in modo che siano realizzati centri di accoglienza in Nord Africa».