Fotografia dello stato di salute dei due rilevanti comparti economici della provincia
Presentata a Bolzano la relazione agraria e forestale relativa alla provincia che raccoglie i dati completi e aggiornati al 2016 e fotografa lo stato di salute di questi due importanti settori dell’economia altoatesina.
L’assessore provinciale Arnold Schuler, assieme ai funzionari di riferimento, ha presentato i nuovi dati, soffermandosi in particolar modo su quelli riferiti alle malghe e ai lavori svolti in economia dalle autorità forestali. «Le malghe con una superficie di 91.000 metri quadri, corrispondente al 21,6% della superficie agricola complessiva, costituiscono – secondo Schuler – una componente significativa del paesaggio altoatesino di assoluto rilievo per il settore dell’allevamento di bestiame, ma anche per il mantenimento del tipico paesaggio colturale e quale elemento di tutela dal rischio di erosioni».
Secondo i dati del Registro digitale per le malghe per le comunicazioni di movimentazioni animali verso le malghe, e viceversa dalle malghe verso le stalle di provenienza, sono 74.800 gli animali movimentati, in particolare pecore, bovini e capre. Questi animali sono stati movimentati da 1.137 gestori verso 1.261 malghe o aree pascolive, con una media di 66 capi a gestore. I lavori eseguiti in economia dalla autorità forestali si riferiscono a 495 progetti singoli con un investimento complessivo di circa 13,5 milioni di euro. Si va dalle opere paravalanghe, eseguite con tecniche rispettose del paesaggio e materiali tipici del luogo, alla predisposizione di sentieri di collegamento per masi e malghe. Gli addetti del servizio forestale eseguono, sempre in economia, anche interventi di riforestazione e di cura del bosco, nonché lavori di ripristino in seguito a danni provocati dal maltempo. Spesso vengono impiegate persone disoccupate.
Il vicedirettore della ripartizione agricoltura, Paolo Fox, ha fatto un excursus riferito ai settori allevamento, e frutti-viticoltura, citando l’ottimo prezzo del latte pagato in Alto Adige e del trend in crescita della coltivazione bio. Parlando del raccolto delle mele 2016 che ha fatto registrare circa 1,06 milioni di tonnellate ha ricordato che, benché si attesti nel valore medio sul lungo periodo, risulta essere il più basso degli ultimi anni. In crescita, invece, il raccolto delle mele bio che con 50.812 tonnellate registra un aumento di circa tremila tonnellate rispetto al 2015. Il direttore del Centro di sperimentazione Laimburg, Michael Oberhuber, che alla conferenza stampa ha portato una mela con sensore, ha sottolineato il ruolo rilevante della ricerca applicata in agricoltura che devono passare dalla teoria alla prassi.
Da parte sua il direttore della ripartizione foreste, Günther Unterthiner, ha portato dei cubetti di legno quali secondi materializzati di carbonio per richiamare l’attenzione sulla necessità di una coltivazione sostenibile del bosco. «Lo stato di salute delle foreste che coprono la metà del territorio altoatesino è buono – ha detto Unterthiner – ma è importante monitorarne lo sviluppo». Quali ulteriori misure di salvaguardia del bosco ha indicato la lotta ai parassiti, il controllo delle nuove specie di flora e fauna e la regolamentazione della selvaggina. La vicedirettrice della ripartizione formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, Monika Aondio, ha fatto una panoramica dei progetti, dei convegni e delle iniziative delle scuole professionali indicando la regionalità e la stagionalitá dei prodotti quali criteri di rilievo nei settori alimentazione ed economia domestica. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla rete sinergica scuola-agricoltura e sulla nuova figura professionale per l’agriturismo.