Appalti: provincia di Trento e Trentino Sviluppo nuovamente K.O. sotto i colpi del Tar

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Tar trento insegna
Dopo l’appalto da oltre 40 milioni di euro per i capannoni del nuovo polo di Manifattura, ora viene bocciato anche quello da 12 milioni per la costruzione dei laboratori del polo Meccatronica. Olivi: «andremo avanti lo stesso». Civettini: «c’è qualcuno in grado di leggere e comprendere il contenuto delle offerte?»

Tar trento insegnaA Trentino Sviluppo gli appalti vanno decisamente male: non c’è solo il grande progetto di ampliamento di Manifattura Domani, con investimenti per oltre 40 milioni di euro per la realizzazione dei nuovi spazi produttivi del polo “green” bloccato da ricorsi e contro ricorsi da parte delle ditte che hanno partecipato alla gara.

Ora ci si mette pure il progetto di realizzazione dei nuovi laboratori di Meccatronica per un importo di gara da 12 milioni di euro, che finisce nel limbo ancora una volta per mano della magistratura amministrativa che non ha potuto fare altro che constatare la palese difformità delle offerte arrivate prima e seconda nella gara di appalto rispetto alle prescrizioni del capitolato di gara. «Cordate che, alla prova dei fatti, nemmeno avrebbero potuto essere ammesse alla gara se chi doveva analizzare il contenuto delle offerte pervenute avesse fatto fino in fondo il proprio dovere, esaminando minuziosamente il contenuto delle proposte e la loro rispondenza al capitolato d’appalto» tuona dalle fila dell’opposizione il consigliere della provincia di Trento di Civica trentina Claudio Civettini, secondo il quale «i giudici del Tar di Trento hanno cassato rispettivamente il ricorso della seconda qualificata e il successivo ricorso incidentale della vincitrice dell’appalto» in quanto parrebbe che «la prima avrebbe effettuato un’offerta per la realizzazione del nuovo edificio laboratori prendendo in considerazione una classe antisismica inferiore a quella di capitolato (con i conseguenti forti risparmi), mentre la seconda si sarebbe “dimenticata” di prevedere il sistema antincendio e il gruppo elettrogeno di emergenza (anche qui-in caso di conferma- risparmiando una bella sommetta)».

La nuova “botta” del Tar di Trento ha scosso l’assessore allo sviluppo economico e vicepresidente della provincia di Trento, Alessandro Olivi: «il Progetto Meccatronica prosegue, e non saranno questo tipo di interruzioni a frenarne lo sviluppo. Ci siamo mossi per evitare, come purtroppo è stato, il rischio di attendere la fine dei lavori per promuovere l’avvio delle attività vere e proprie. I laboratori tecnologici sono quindi già stati installati nel corpo di fabbrica esistente, che ospita anche le aziende, perfettamente attrezzato. La loro operatività è piena e le collaborazioni sia interne che esterne, già avviate o in fase di sviluppo, non vengono assolutamente compromesse». Per Olivi «una cosa però è certa: il combinato disposto della crescente farraginosità del sistema pubblico unita all’orientamento delle imprese che concorrono alle gare di scegliere inerzialmente il ricorso alla giustizia amministrativa contro la mancata assegnazione sta determinando una situazione pericolosissima di paralisi della domanda pubblica di beni e servizi, impedendo oltretutto che essa possa svolgere il suo ruolo “naturale” di volano dell’economia reale».

Ora, la Provincia pare intenzionata a fare “scorrere” la graduatoria stilata dalla commissione aggiudicatrice, anche se sarà con tutta probabilità necessario effettuare una seria ricognizione dei requisiti e delle proposte dei vari proponenti.

A questo proposito, Civettini distilla parole al veleno: «leggendo tra le righe della replica di Olivi, traspare la fortissima arrabbiatura dell’assessore che si trova a capo di una “macchina” che sembra non in grado di condurre con i dovuti crismi, le gare d’appalto e che è ora e tempo, di accertare le eventuali responsabilità, facendo pagare i danni a coloro a cui dovessero essere ascritte responsabilità operative. Infatti, fosse saltato il controllo attento delle competenti autorità, ci sarebbe stata l’ipotesi e la probabilità di una variante in corso d’opera per l’inclusione di quanto non era artatamente preventivato, con un possibile lievitare dei costi, con strategie che, con la lettura così fatta, lascia aperta la strada ad ogni ipotesi».

Per fare luce sull’ennesimo caso di appalti stroncati dalla magistratura amministrativa per i vizi più vari, Civettini interroga l’assessore chiedendo, tra l’altro «se i funzionari incaricati di predisporre i bandi di appalto e di valutare le offerte pervenute dalle varie ditte siano in grado di effettuare una valutazione preliminare dei contenuti proposti dalle ditte partecipanti, escludendo “ab origine” quelle che palesemente non rispettano il disciplinare d’appalto» e «se il dirigente del servizio appalti di Trentino Sviluppo controlla l’operato puntuale dei propri sottoposti gerarchici, specie per valutare, prima della proclamazione ufficiale, l’effettiva corrispondenza della proposta vincitrice al capitolato d’appalto per evitare contestazioni a posteriori», chiedendo infine «un’indagine interna per accertare le eventuali responsabilità della gestione e del controllo sulla ammissibilità e la completezza delle offerte», prendendo «i dovuti provvedimenti, qualora fossero accertate le responsabilità, mettendo fine alla infinita storia dei legittimi ricorsi, troppo spesso apparentemente accolti per colpe gravi di gestione o interpretazione delle gestioni interne o politiche».