Prosa, danza, comicità, eventi speciali daranno vita ad oltre 150 serate
Di Giovanni Greto
Volti distesi e a tratti sorridenti durante la presentazione al Teatro “Goldoni” di Venezia della stagione 2017/’18 del Teatro Stabile del Veneto (TSV) da parte del presidente, Angelo Tabaro. Il direttore dello Stabile, Massimo Ongaro, è stato riconfermato alla guida per il triennio successivo (2018-’20), dopo i risultati ottenuti nel corso del primo triennio del TSV come Teatro Nazionale.
Tabaro, pur manifestando soddisfazione per il riconoscimento ottenuto dal ministero per i Beni e le attività culturali («sono solo sette in Italia i Teatri Nazionali»), ha spiegato come il TSV già stia volgendo lo sguardo verso il secondo triennio «con nuove entusiasmanti sfide da affrontare e forte degli ottimi risultati fin qui ottenuti», riferendosi all’aumento del numero di spettatori e degli incassi registrati.
Tra i 46 spettacoli che occuperanno oltre 150 serate del teatro “Goldoni” e del “Verdi” di Padova -–con sette titoli in comune – balzano all’occhio due produzioni del TSV e quattro coproduzioni con prestigiosi partner italiani pubblici e privati. Alle prime appartengono “Arlecchino furioso” (al “Goldoni”) e “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni (al “Verdi” e al “Goldoni”).
Il primo titolo è un canovaccio curato da cinque attori – Giorgio Sangati, Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello – per dar vita ad un’originale commedia costruita secondo i canoni classici della Commedia dell’Arte: un amore ostacolato, invocato, cercato, nascosto e rivelato, che vede protagonista la maschera simbolo del teatro italiano. Lo spettacolo è già visibile al “Goldoni”, grazie a 60 repliche iniziate il primo luglio che si concluderanno il 15 ottobre. Una non stop dal giovedì alla domenica , rivolta principalmente ai turisti che arrivano in laguna, anche se si spera nella presenza, almeno in parte, del pubblico locale.
Il secondo titolo è uno dei capolavori goldoniani. E’ uno spettacolo corale diretto da Paolo Valerio, che raccoglie tredici tra i migliori talenti del panorama Veneto, a rappresentare differenti generazioni e mondi teatrali. Ha debuttato in anteprima nazionale il 19 luglio al teatro Romano di Verona nel cartellone della 69a edizione di “Estate Teatrale Veronese”.
Questi i titoli delle coproduzioni: “I due gentiluomini di Verona” di William Shakespeare con il Centro Teatrale Bresciano (al “Goldoni” e al “Verdi”); “Il Malato Immaginario”, con Stivalaccio Teatro (al “Goldoni”); “Il nome della rosa” di Umberto Eco con i Teatri stabili di Torino e di Genova (al “Verdi” e al “Goldoni”); “Tempi nuovi” di Cristina Comencini con la Compagnia Enfi Teatro (al “Goldoni” e al “Verdi”).
Il testo di Shakespeare, non molto rappresentato, è un’opera tragicomica che evoca l’adolescenza non come età anagrafica ma come stato mentale e fisico. Marco Zoppello ha riscritto l’ultimo classico di Moliere in chiave di Commedia dell’Arte. Viene messa in scena la forza e la vitalità dell’amore giovanile, contrapposta alla più grande paura dell’uomo, il passare del tempo. Stefano Massini propone per la prima volta, con la regia di Leo Muscato, la versione teatrale del capolavoro di Umberto Eco, la cui trasposizione cinematografica di Jean- Jacques Annaud è diventata un successo planetario. Cristina Comencini nel suo nuovo lavoro, da lei scritto e diretto, si affida ad Ennio Fantastichini e Iaia Forte per portare in scena un nucleo familiare investito da cambiamenti veloci e sorprendenti della nostra epoca : elettronica, mutamento dei mestieri e dei saperi, nuove relazioni.
In primo piano nel cartellone, in esclusiva per il Triveneto, è l’appuntamento che congiunge le stagioni di Venezia e Padova: per la prima volta in abbonamento per entrambi i pubblici, dal 6 al 15 aprile al “Goldoni” andrà in scena “Elvira (Elvire Jouvet 40)” di Brigitte Jaques. Si tratta di un testo tradotto da Giuseppe Montesano che avrà come protagonista e regista Toni Servillo, che ne aveva mostrato un piccolo frammento durante la Biennale Teatro dello scorso anno. Il testo affronta il tema dello scambio dei saperi attraverso il serrato confronto tra un maestro e la sua allieva, colti mentre stanno provando, al chiuso di un teatro, il monologo di donna Elvira, il personaggio creato da Moliere nel suo celebre “Don Giovanni”.
Otto appuntamenti tutti diversi, quattro al “Goldoni” e quattro al “Verdi”, sono dedicati alla rassegna “Danza Evoluzioni”, giunta alla terza edizione. A Padova, tre realtà di punta italiane (Balletto di Roma, MM Contemporary Dance Company, Junior Balletto di Toscana) propongono tre originali riletture in chiave contemporanea di grandi classici del balletto come “Lo Schiaccianoci”, “Le Silfidi/Pulcinella” e “La bella addormentata”. Il programma è completato da Roberto Herrera Tango Company (“El Tango”), uno dei più grandi ballerini di tango di tutti i tempi che ripercorre la storia di questo amato ballo popolare. A Venezia ci sarà un coreografo di punta della scena europea, Angelin Preljocai, con un dittico composto da “Un trait d’union” e una nuovissima creazione che debutterà in Francia a settembre con le musiche di Philip Glass. E ancora Pastora Galvan, un’interprete di prestigio mondiale che rappresenta il baile flamenco nel mondo (“Pastora Baila”). I coreografi della MM Contemporary dance company rileggeranno “La sagra della primavera” di Stravinskij (Enrico Morelli) e “Il Bolero” di Ravel (Michele Merola). La compagnia “Naturalis labor” di Luciano Padovani presenterà il suo nuovo spettacolo, un omaggio ad Astor Piazzolla, intitolato “Abrazame/Piazzolla tango”.
Tra i cinque appuntamenti inseriti al “Verdi” in “Divertiamoci a teatro”, si segnala “Mamma…ieri mi sposo”, una commedia brillante dal ritmo forsennato che vede il ritorno sulla scena di Sandra Milo. Scritta da Clive Exton, è ispirata alla grande tradizione del teatro comico inglese.
Al Goldoni, cinque appuntamenti sono etichettati come “Eventi speciali”. Senz’ombra di dubbio, si segnala il primo, il 30 ottobre, “Danze tradizionali della scuola di Yamamura di Osaka”, in collaborazione con l’Università Ca’Foscari di Venezia e la Japan Foundation. Protagonisti dello spettacolo, Yamamura Wakahayaki, giovane e celebrato maestro di danza della scuola tradizionale Yamamura, accompagnato dal maestro Kikuo Yuji, artista di Jiuta, raffinato genere musicale cameristico giapponese che risale al XVII secolo.
Non potevano mancare in cartellone gli attori più amati dal grande pubblico, necessari alla lievitazione degli incassi. E allora accanto al citato Servillo ecco Marco Paolini, Maddalena Crippa, Raoul Bova, Claudia Cardinale, Vincenzo Salemme, Ale e Franz, i muranesi Carlo e Giorgio, che dal quasi cabaret si stanno avvicinando al teatro, e il polesano Natalino Balasso. «Sono proposte diverse- ha così concluso il suo intervento Massimo Ongaro – che vanno a definire l’identità di un unico grande teatro nazionale, che guarda al valore della proposta culturale, che cerca di intercettare gusti e tendenze, che sa coltivare i migliori talenti di una regione sempre più propositiva».
Sono infine in definizione i contenuti della programmazione di teatro ragazzi, di teatro per le scuole, delle consuete domeniche in famiglia, dei laboratori teatrali. In particolare si segnala il progetto metropolitano “Tempesta – la resa dei conti”, due laboratori per tutti e per gli over 70, curati da Mattia Berto, i cui partecipanti saranno coinvolti da gennaio a maggio in incursioni urbane per strada o all’interno di esercizi commerciali o uffici pubblici del territorio. Annunceranno così ai cittadini l’arrivo della Tempesta e andranno a cercare gli attori che li accompagneranno nell’evento finale del progetto che avrà luogo al teatro “Goldoni”.