Formulate prescrizioni su rumore, smog, ciclabili ed eco-impianti per coniugare le viabilità bolognese con la tutela dell’ambiente
Meno consumo di suolo, un bilancio positivo sulle emissioni e viabilità più fluida con evidenti benefici per l’intera area metropolitana di Bologna, grazie allo spostamento del traffico dalle strade urbane alla tangenziale. Arriva il parere positivo della Regione sul progetto del “Passante di mezzo”, di natura non vincolante, che sarà trasmesso al ministero dell’Ambiente a cui fa capo la valutazione di impatto ambientale in corso.
Lo ha deliberato la Giunta, ponendo prescrizioni precise per contenere e monitorare l’esposizione al rumore, con un sistema di barriere più ampio e asfalti fonoassorbenti; per aumentare il verde al fine di abbattere lo smog e trattenere le polveri, con un mix di alberi d’alto fusto e arbusti sempreverdi; per potenziare la rete delle piste ciclabili migliorando le connessioni tra quelle già esistenti e le nuove. E ancora: si prevede di realizzare l’opera anche riutilizzando il materiale derivante dalla dismissione di vecchi tracciati autostradali, nell’ottica dell’economia circolare, ed è richiesta l’installazione di impianti a energia rinnovabile integrati nell’infrastruttura viabilistica, come pannelli solari, per compensare la produzione di anidride carbonica (CO2).
La Giunta giudica inoltre fondamentale l’istituzione, da parte dello stesso Ministero, di un apposito Osservatorio ambientale con la partecipazione della Regione, dei Comuni di Bologna e San Lazzaro, di Arpae e Azienda Usl. Avrà il compito di assicurare la piena conformità dei lavori rispetto al progetto; verificare l’efficacia degli interventi di forestazione, di mitigazione dell’impatto acustico ed emissivo; definire gli interventi necessari per il rispetto degli obiettivi di regolazione dei flussi di traffico, anche agendo sulla leva della tariffazione.
«Anche per la soluzione del nodo autostradale bolognese vedremo aprire i cantieri nel corso di questo mandato regionale in cui stiamo sciogliendo uno dopo l’altro tutti i nodi infrastrutturali rimasti per decenni bloccati in discussioni infinite ed inconcludenti – afferma l’assessore regionale ai trasporti, Raffaele Donini -. Il “Passante” di Bologna, insieme agli altri interventi di ottimizzazione della rete viaria del nodo bolognese previsti dall’accordo, servirà a decongestionare il traffico del territorio metropolitano e migliorerà la qualità della vita dei cittadini, che oggi quotidianamente subiscono interminabili code in tangenziale ed in autostrada. La procedura di valutazione di impatto ambientale si concluderà in tempi rapidi grazie al buon lavoro di squadra che siamo riusciti a fare con tutti i livelli istituzionali ed i ministeri interessati».
«La Regione ha condotto un’analisi attenta e rigorosa del progetto, insieme agli altri enti interessati – aggiunge l’assessore regionale all’ambiente, Paola Gazzolo -: abbiamo introdotto prescrizioni chiare che vanno nell’ottica di conciliare l’urgenza di migliorare la viabilità bolognese con la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Con un adeguato sistema di monitoraggio verificheremo il costante rispetto degli impegni ambientali».
Il “Passante di mezzo” comporterà l’ampliamento a tre corsie per ogni senso di marcia, più la corsia di emergenza, dell’autostrada A14 e della tangenziale. Quest’ultima, nel tratto più trafficato compreso fra gli svincoli 6 (Castelmaggiore) e 8 (Viale Europa), aumenterà a 4 corsie. Rispetto all’ipotesi del “Passante Nord”, precedentemente formulata, il “Passante di mezzo” comporterà una decisa riduzione del consumo di suolo, oltre che un minore livello di emissioni del 20% per le polveri sottili (Pm10) e del 35% per gli ossidi di azoto (NOx).