600.000 euro ciascuna per l’Arena e la Fenice. Deficit di circa 500.000 per la “Haydn”
Per le prossime stagioni 2017-’18, le varie Fondazioni ed Enti musicali-lirici del NordEst stanno concludendo le programmazioni e gli enti pubblici stanno valutando il loro livello di contribuzione all’attività.
La Giunta regionale del Veneto ha deliberato su proposta dell’assessore alla cultura, Cristiano Corazzari, di assegnare alle Fondazioni Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia, delle quali la Regione è socio fondatore, complessivi 1,2 milioni di euro per la partecipazione all’esercizio finanziario 2017.
«Riconoscendo la straordinaria rilevanza dell’offerta culturale in ambito nazionale e internazionale dell’Arena e de La Fenice – spiega Corazzari –, siamo riusciti anche quest’anno a riservare a ciascuna Fondazione la cifra di 600.000 euro, che rappresenta un importante aiuto finanziario, soprattutto in considerazione delle gravi difficoltà derivanti dalla forte contrazione delle risorse pubbliche disponibili in questo settore, a causa soprattutto dei continui tagli dei trasferimenti dello Stato». Corazzari sottolinea anche che «il Veneto è l’unica regione italiana che può vantare la presenza di due Fondazioni liriche nel proprio territorio: due realtà molto diverse tra loro, per la specificità della loro storia e della loro programmazione».
In Trentino Alto Adige emerge invece un deficit del tutto inaspettato nel bilancio della Fondazione “Haydn” che cura la stagione lirico sinfonica in tutta la regione. Nel consultivo dell’esercizio 2016, emerge un «buco» di 455.000 euro causato in gran parte dal taglio ai contributi in entrata da parte della Stiftung Sparkasse – Fondazione Cassa di Risparmio e le maggiori spese legate al personale. La presidente Chiara Zanoni è comunque tranquilla: «c’è un piano quinquennale per rientrare del deficit senza abbassare la qualità».
La Fondazione Cassa di Risparmio avrebbe tagliato il suo contributo di circa 130.000 euro in rispetto al passato anche a causa del forte esborso sulla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio, cui va sommato il taglio di circa 80.000 euro dal Fondo unico per lo spettacolo deliberato dal governo centrale. A queste, si devono aggiungere le maggiori uscite, in parte legate al personale per vecchio contenzioso definito di recente, che provoca conseguenze nel bilancio di quest’anno, il calcolo dei Tfr e dei costi leggermente al rialzo per alcune produzioni. Con tutta probabilità, sarà la regione Trentino Alto Adige, maggior contributore della Fondazione, ad apportare nuove risorse nel corso del prossimo assestamento di bialncio.