Trentino Alto Adige: il Consiglio dei ministri approva la norma di attuazione in tema di contratti pubblici

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Si amplia la competenza legislativa primaria delle due province autonome di Trento e Bolzano

provincia trento pat bandiere gonfalone trentino sede centraleProsegue il rafforzamento delle prerogative autonomistiche delle province di Trento e di Bolzano in materia di contratti pubblici e per la fornitura di beni e di servizi. Il Consiglio dei ministri ha approvato la specifica norma di attuazione in tema di competenza primaria rispetto in materia di appalti e contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

«Il Governo ha riconosciuto le peculiarità del nostro sistema economico, basato su un territorio orograficamente complesso, fatto di piccole e micro imprese, dove è fondamentale al contempo tutelare gli aspetti sociali e ambientali del lavoro» ha commentato il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi.

Dopo l’approvazione della Legge provinciale 2/2016, che è andata a costituire l’ordinamento provinciale in materia di appalti e contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, si conferma e si consolida la competenza della Provincia nel recepire direttamente all’interno del proprio sistema di leggi le direttive comunitarie, introducendo istituti che meglio si conformano alle specifiche peculiarità del territorio trentino e che semplificano la partecipazione delle piccole e delle medie imprese, in particolare per i contratti relativi all’acquisizione di beni e servizi.

Quella appena approvata è una norma che consentirà di proseguire nelle innovazioni di semplificazione che la Provincia ha già previsto in maniera anticipata e che successivamente sono state prese a modello anche nella normativa statale. D’ora in poi, le due province potranno legiferare in tema di regolarizzazione dei documenti in corso di gara, che la Provincia ha previsto fin dall’inizio in maniera gratuita e a cui adesso anche lo Stato si è adeguato, togliendo la sanzione originariamente prevista; la previsione di regole e formule particolari per i contratti pubblici ad alta intensità di manodopera, dove si privilegia la qualità rispetto al prezzo che può essere fissato dall’amministrazione come non ribassabile; l’introduzione di molti istituti di salvaguardia del sistema nel suo complesso, come le clausole sociali a difesa dei lavoratori nei casi del cambio di appalto, al pagamento diretto dall’amministrazione ai subappaltatori, e altri istituti innovativi.

Resta la possibilità per le province di Trento e Bolzano di costituire un proprio sistema di qualificazione delle amministrazioni aggiudicatrici sul territorio provinciale, nonché di costituire dei propri albi ed elenchi di esperti ai quali affidare le funzioni delle commissioni tecniche di valutazione delle offerte.