Serracchiani: «lavoriamo ad un nuovo accordo finanziario tra lo Stato e la Regione»
«Lavoreremo anche nel periodo estivo affinché si possa arrivare a un rinnovo dell’accordo finanziario tra lo Stato e il Friuli Venezia Giulia, che non faccia tornare in vita l’accordo Tremonti-Tondo, ma che dia certezza e stabilità ai conti pubblici della nostra regione» ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, al termine dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni.
Per Serracchiani, sempre più proiettata verso la politica nazionale, «quello con il presidente Gentiloni è stato un incontro estremamente utile e proficuo, durante il quale abbiamo fatto il punto della situazione su un tema per noi molto importante. Abbiamo convenuto che in queste settimane dovremo lavorare affinché si possa arrivare ad un rinnovo dell’accordo finanziario». Per quanto riguarda i contenuti del “patto”, Serracchiani ricorda che «i funzionari del ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché quelli del dicastero agli Affari regionali, si stanno già incontrando con quelli della Regione per mettere a punto i dettagli». Dal momento che l’accordo dovrà poi trovare spazio nella legge di stabilità «abbiamo necessità di accelerare i tempi, e dunque lavoreremo sodo anche in questo periodo estivo».
Nel colloquio è stata esaminata anche la possibilità che le relazioni finanziarie tra la Regione e lo Stato possano avvenire attraverso lo strumento dell’accordo, capace di contemperare così le esigenze di coordinamento della finanza pubblica con le particolari condizioni di autonomia delle Regioni a statuto speciale. «Il lavoro che stiamo compiendo – rileva Serracchiani – ha l’obiettivo non solo di mettere in sicurezza i nostri conti ma anche di disegnare una prospettiva chiara verso ciò che la nostra Regione deve ricevere. Per quanto riguarda lo strumento dell’accordo siamo fiduciosi, poiché ci sono delle sentenze positive che vanno in questa direzione. Abbiamo anche la necessità di definire come, a fronte del doveroso impegno della Regione nella partecipazione all’abbattimento del debito pubblico, vi sia un riconoscimento chiarissimo e inequivoco della nostra autonomia e della nostra specialità. Non va dimenticato che ci occupiamo della gestione di poste importanti, quali ad esempio quelle della sanità, che richiedono certezza e prospettiva. Di conseguenza – conclude – ci attendiamo un rapporto altrettanto chiaro e trasparente da parte dello Stato».