Le operazioni industriali concluse da Trentino Sviluppo nel 2016 fanno crescere il Pil provinciale di 13,8 milioni di euro e creano 269 nuovi posti di lavoro. Patrimonio a 1.09 miliardi di euro
Quali sono le ricadute sul territorio provinciale delle attività di Trentino Sviluppo, il “braccio” economico della provincia di Trento? Lo spiega il bilancio sociale redatto per la prima volta dalla società pubblica di sistema con la supervisione dell’Istituto di ricerche economico sociali (IRES) di Torino, presentato dal vicepresidente della Provincia ed assessore all’economia, Alessandro Olivi, e dal presidente della società, Flavio Tosi.
Tra i principali trend rilevati la ricerca di soluzioni condivise con le imprese coinvolte nelle operazioni industriali e la valorizzazione degli immobili produttivi dismessi, per un totale di oltre 21.000 metri quadrati di compendi industriali riqualificati e 269 nuovi posti di lavoro generati. Un investimento pubblico di 43,7 milioni di euro per sostenere 11 operazioni di supporto ai piani di sviluppo industriale di altrettante imprese del territorio che hanno risposto mobilitando capitali propri tre volte superiori al supporto finanziario ricevuto. Un significativo “effetto leva” confermato dalle proiezioni dell’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche (IRVAPP) di Fondazione Bruno Kessler, secondo cui l’investimento unitario di 81 centesimi di euro posto in essere da Trentino Sviluppo nel 2016 comporterà, entro il 2020, un aumento del PIL provinciale pari a 1,23 euro. Analoghe le stime relative al settore funiviario, con un aumento del PIL derivante dalle operazioni sugli asset turistici di 1,14 euro. Per quanto riguarda i fornitori, le commesse mobilitate nel 2016 sono state pari a 79 milioni di euro e per il 76% sono rimaste sul territorio locale.
Misurare le proprie performance per fare sempre meglio, massimizzando le ricadute positive delle attività svolte sul tessuto economico locale e raffinando gli strumenti provinciali di politica industriale: è questo l’obiettivo che ha spinto Trentino Sviluppo ad accompagnare il tradizionale Bilancio d’esercizio con un’attenta rendicontazione sociale, presentata oggi dal vicepresidente della Provincia di Trento Alessandro Olivi, dal presidente della società Flavio Tosi e dai direttori di IRES Piemonte, Marco Sisti e di FBK-IRVAPP prof. Antonio Schizzerotto.
«Abbiamo voluto – ha sottolineato Olivi – avviare un processo di analisi e monitoraggio dei risultati concreti e oggettivi delle nostre azioni, affidandolo a soggetti terzi che hanno lavorato in autonomia e con grande spessore scientifico. Redigere il bilancio sociale significa avere il coraggio di assumersi la responsabilità delle decisioni prese, alla luce dei risultati e delle ricadute che le stesse hanno sulla collettività. Gli indicatori di performance usciti dallo studio testimoniano come Trentino Sviluppo sia un attore sempre più importante nel panorama provinciale ed uno strumento strategico per la crescita e l’innovazione del territorio».
«Questo documento e prima ancora la metodologia seguita per realizzarlo – ha confermato Tosi – è lo strumento oggettivo su cui costruiremo la Trentino Sviluppo del futuro. La nostra società infatti fa veri utili solo se cresce l’economia del Trentino e i dati contenuti in questo documento sono fondamentali per guidare le nostre scelte strategiche».
Il documento traccia il profilo di una società dinamica, rinnovata, dove dal 2011 al 2016 sono confluite sette diverse realtà, tra cui Tecnofin Trentina, Trentino Sprint, Ceii Trentino e Progetto Manifattura. Una società che nel 2016 ha registrato un valore della produzione pari a 18 milioni di euro e che gestisce, per conto della Provincia, un patrimonio di 1,09 miliardi di euro, investito soprattutto nel settore produttivo (550,7 milioni di euro), ma anche del trasporto sostenibile (90,2 milioni), turistico (78,6 milioni) e dell’ambiente (9,8 milioni), fungendo da “connettore” tra le diverse realtà imprenditoriali del territorio.
Nel 2016 sono state portate a termine 11 operazioni di supporto ai piani di sviluppo industriale di altrettante imprese interessate a crescere ed investire in Trentino, sia a Rovereto, nei poli tematici di Progetto Manifattura e Polo Meccatronica, che sul territorio, con la costruzione ad esempio del nuovo stabilimento produttivo “gluten free” di Dr Schär a Borgo Valsugana, il sostegno ai piani di espansione di “Fly” a Grigno e “Mimest” ad Ala, la “messa in sicurezza” dei posti di lavoro di “Fucine Film Solutions” ad Ossana, in Val di Sole, ed il rafforzamento del primo distretto dell’economia solidale in Trentino promosso dalle realtà facenti capo alla Cooperativa ALPI.
Oltre 43 milioni di euro investiti da Trentino Sviluppo nella valorizzazione degli immobili dismessi, al fine di permettere alle imprese, sgravate dall’onere di investire sui “muri” delle proprie sedi, di concentrarsi sugli investimenti nelle risorse umane, negli apparati produttivi e nell’innovazione tecnologica, per un totale di 21.340 metri quadrati di compendi industriali riqualificati. Una strategia la cui efficacia è provata dal fatto che, a fronte dell’erogazione dei contributi pubblici, le imprese private beneficiate hanno risposto mobilitando capitali propri per un valore tre volte superiore al supporto iniziale ricevuto.
Una conferma che arriva anche dall’Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche (IRVAPP) della Fondazione Bruno Kessler, la cui analisi econometrica multisettoriale rivela come l’effetto leva generato dalle operazioni di Trentino Sviluppo nel corso del 2016 abbia aumentato i consumi delle famiglie trentine per 1 milione di euro durante la stessa annata, generando valore aggiunto nei settori dell’industria, delle costruzioni e dei servizi per 5,6 milioni di euro e incrementando il PIL provinciale per 6,4 milioni di euro. Le proiezioni dello studio sul quinquennio 2016-2020 stimano un aumento complessivo del PIL derivante dalle operazioni industriali compiute da Trentino Sviluppo pari 13,8 milioni di euro. In assenza di tali operazioni ci sarebbe, entro il 2020, una diminuzione del PIL stimata in 0,58 milioni di euro.
Analoghe le proiezioni legate agli investimenti di Trentino Sviluppo nel settore turistico e funiviario, nel quale si è passati dal reddito negativo di 7,6 milioni di euro nel 2014 al sostanziale pareggio di bilancio nello scorso esercizio. Significativo l’impegno di Trentino Sviluppo nel ridurre le proprie partecipazioni societarie nelle stazioni (6 in meno), accompagnato però dall’investimento di 44 milioni di euro nelle infrastrutture a servizio dello sci, quali impianti di risalita, sistemi di innevamento programmato e bacini di accumulo in 16 località sciistiche.
Nel corso del 2016 Trentino Sviluppo ha movimentato 95 milioni di euro, di cui 79 milioni per commesse ai fornitori e 8 milioni di contributi erogati. Per quanto riguarda i fornitori, verso i quali sono state mobilitate commesse per 79 milioni di euro, nel 75,7% dei casi sono trentini, per il 19% provenienti da altre regioni italiane e per il 5% esteri. Importante infine l’importo di contributi erogati nel 2016, pari a 8 milioni di euro, totalmente a beneficio di soggetti con sede in provincia di Trento, con particolare attenzione al sostegno della nuova imprenditorialità, soprattutto giovanile e femminile, che nel 2016 ha portato alla nascita di 605 microimprese, soprattutto nel territorio della Valle dell’Adige e nelle Comunità della Vallagarina e dell’Alto Garda e Ledro.