Goletta dei laghi: sul Garda Ok solo il tratto trentino. Numerosi punti inquinanti sulle sponde venete e lombarde

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gargnano panorama lago di garda esteso
Martinelli: «non è possibile perdere ulteriore tempo per il rifacimento del sistema di raccolta e depurazione dei reflui fognari»

gargnano panorama lago di garda estesoSi è conclusa, anche per il 2017, l’edizione di “Goletta dei Laghi, la campagna di monitoraggio delle acque lacustri di Legambiente giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione. Su 19 punti campionati, ben 13 sono fuori dai limiti di legge: 3 inquinati e 10 fortemente inquinati.

«I dati – avverte Legambiente – dimostrano che in particolare sulla sponda bresciana del lago permangono criticità storicamente rilevate dalle analisi di Goletta dei laghi». Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame foci dei fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio Sos Goletta.

I campioni prelevati in Trentino (due) si attestano anche in questa edizione “entro i limiti” di legge. Sulla sponda lombarda sei campioni (su 11) risultano “fortemente inquinati”: nel torrente al confine tra Toscolano Maderno e Bogliaco (Rio Lefà), un punto monitorato per la prima volta su segnalazione del circolo locale; a Salò presso la foce del canale adiacente la spiaggia Le Rive; a Padenghe sul Garda alla foce del torrente nei pressi del porto; a Desenzano del Garda allo scarico presso lo sfioratore in zona Maratona, allo scarico presso la Spiaggia d’Oro e allo scarico a sud della Lega Navale, tre punti inseriti quest’anno nel monitoraggio su segnalazione dei cittadini.

Risultano “inquinati”, secondo le analisi di Goletta, i campioni prelevati a Toscolano Maderno alla foce del torrente Toscolano e a Salò presso la foce del torrente Barbarano, registrando un peggioramento rispetto alla passata edizione. Rientrano nei limiti di legge i prelievi effettuati a Toscolano Maderno presso la Spiaggia Riva Granda, a Padenghe sul Garda presso la foce del torrente Rio Maguzzano e a Desenzano del Garda alla foce del canale presso via Francesco Agello (SPBS 11) incrocio via Giulio Cesare, rilevando un miglioramento rispetto ai monitoraggi effettuati l’anno scorso. 

Sulla sponda veneta, quattro campioni (su sei) risultano “fortemente inquinati”: a Garda alla foce del torrente Gusa, a Lazise presso la foce del torrente Marra, a Castelnuovo del Garda presso la foce del Rio Dugale dei Ronchi, confermando il trend negativo delle passate edizioni, e a Bardolino alla foce del torrente San Severo, con un peggioramento rispetto al 2016. “Inquinato” risulta, invece, il campione di Pai alla foce del canale presso via Pai di Sotto (SR 249) all’incrocio con via Alessandro Manzoni, un dato negativo rispetto alle edizioni precedenti di Goletta dei laghi. Rientrano “nei limiti” di legge i prelievi effettuati a Peschiera del Garda alla foce del torrente Rio Sermana, registrando un miglioramento rispetto al 2016.

«I dati relativi al lago di Garda dimostrano come non sia più possibile perdere ulteriore tempo nel trovare una soluzione per sistemare le situazioni critiche ricorrenti come a Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda. Una condizione inaccettabile, se si considerata la grande affluenza di turisti e di bagnanti in queste zone – commenta Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Veneto -. Auspichiamo che si attivi un percorso condiviso tra le Regioni Veneto e Lombardia, affinché si trovino le risorse per un nuovo collettamento delle acque reflue. La salute dei cittadini e del lago non può più aspettare». 

Per il secondo anno il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche presenti nelle acque. I dati raccolti verranno elaborati nei laboratori di Enea e presentati in autunno. L’edizione 2016 ha consentito di ottenere un database di informazioni sulla presenza di microplastiche: secondo i dati raccolti il lago di Garda presenta una densità media di oltre 25.000 particelle per chilometro quadrato. 

Secondo Legambiente per evitare l’accrescimento dell’inquinamento nell’area lacuale è da subito necessario un nuovo impianto di collettamento dei reflui fognari del Garda; l’introduzione del concetto di “limite”, in particolare per l’edificabilità, le presenze turistiche e la viabilità; la promozione di uno studio approfondito sulla fascia perilacuale che ne preveda la rinaturalizzazione; la valutazione dello stato di salute dei corsi d’acqua che scendono a lago; l’istituzione di un Osservatorio Interregionale. Le cinque proposte per il lago di Garda Legambietne intende consegnarle ai comuni rivieraschi e alle regioni Lombardia e Veneto che nei prossimi giorni, attraverso i propri rappresentanti e insieme agli enti gestori che operano sul Benaco, incontreranno anche il commissario nazionale per la depurazione, Enrico Rolle.