Rossi: «sì al referendum pro autonomia di Lombardia e Veneto”

0
924
da sx Mauro Gilmozzi Michele Nicoletti Enrico Borghi Simone Casalini e Ugo Rossi durante la presentazione di Piccole Italie
Il presidente autonomista del Trentino striglia la sua maggioranza di centro sinistra: «basta contestare sempre il leader Lombardia e Veneto »

da sx Mauro Gilmozzi Michele Nicoletti Enrico Borghi Simone Casalini e Ugo Rossi durante la presentazione di Piccole ItalieLuca Zaia e Roberto Maroni ringraziano sentitamente il presidente della provincia di Trento Ugo Rossi, che ha fornito loro un gradito assist per l’esito del referendum pro autonomia speciale che vedrà gli elettori di Lombardia e Veneto votare il prossimo 22 ottobre: «se fossi Veneto o Lombardo? Il 22 ottobre voterei sì». 

Rossi non ha avuto dubbi a schierarsi sul fronte pro autonomia in occasione della presentazione a Trento del libro del deputato Pd e presidente dell’Uncem Enrico Borghi “Piccole Italie”.

Un Rossi a doppia velocità, perché se da un lato fiancheggia il referendum autonomista propugnato dalla Lega Nord, dall’altro critica il Carroccio per come «strumentalizza il concetto di federalismo, senza diffondere un’adeguata cultura dell’autonomia che, per la sua stessa natura, non significa soltanto sovranità sul bilancio di un territorio, ma anche e soprattutto responsabilità nella cura delle diverse istanze che da esso emergono». 

Rossi, alla guida di una coalizione di centro sinistra autonomista, offre l’esperienza autonomistica del Trentino Alto Adige anche al resto della nazione: «sono pronto a offrire al Partito democratico, a livello nazionale, l’esperienza maturata dal Trentino in questi decenni, per far sì che anche nelle altre regioni si costruiscano autonomie tese a ridurre i costi di gestione dei territori e a redistribuire le risorse così liberate ai cittadini che hanno bisogno e che, viste le sfide dei nostri tempi, sono sempre di più». Probabilmente, la sua opera dovrebbe portarla immediatamente dalle parti di Palermo, dove il Dem Crocetta, alla guida di una regione ancora più speciale del Trentino Alto Adige, soffre non pochi problemi, ad iniziare da quelli finanziari, periodicamente ripianati a piè di lista dai contributi delle regioni virtuose.

Se Rossi si dichiara autonomista, parimenti si professa anche a favore di “un’Italia una sola”, anche se apre all’adozione «di velocità e strumenti differenti per non lasciare nessun territorio indietro».