Civettini: «ancora falle nella qualità del servizio della concessionaria pubblica»
Sono ormai trascorsi quasi 30 giorni dal disastroso incendio ai danni del ripetitore di Monte Finonchio in Vallagarina nel Trentino, probabilmente un’azione che ha visto protagonisti, almeno stando alle scritte rinvenute dagli inquirenti, un manipolo di anarchici. I danni causati dall’incendio sono stati ingenti, per oltre un milione di Euro.
Dall’incendio della notte del 8 giugno scorso ad oggi, quasi tutto è tornato nella normalità, tranne che le trasmissioni radiofoniche digitali a standard Dab+ di Rai – a differenza di quelle di altre emittenti private, anche locali, prontamente riprese nel giro di 48 ore – ancora disabilitate, con grave danno per gli ascoltatori della programmazione dell’emittente pubblica in Vallagarina, i quali non possono più ascoltare la programmazione nazionale nelle ore di sovrapposizione della programmazione locale, visto che sulle frequenze FM (le uniche ora ascoltabili) la programmazione locale ha la meglio su quella nazionale.
«Si tratta di un fatto scandaloso – tuona il consigliere provinciale di Civica Trenta, Claudio Civettini – perché sembra che i motivi del ritardo pare siano dovuti al fatto che la Rai in tutta la regione non possieda i necessari pezzi di ricambio per una pronta riparazione, dovendo attendere la fornitura direttamente da parte del produttore». Una cosa che fa il paio con il fatto che anche la convenzione sottoscritta qualche anno fa con la Provincia di Trento per coprire con il segnale radio digitale Dab+ il territorio «è rimasta sostanzialmente lettera morta, in quanto la copertura effettiva è limitata alla sola valle dell’Adige, lasciando scoperte o con forti difficoltà di ricezione tutte le valli limitrofe – sottolinea Civettini -. E questo quando la vicina provincia di Bolzano ha provveduto a coprire interamente tutto il suo territorio installando oltre 20 ripetitori – contro i 4 del Trentino – portando il segnale perfino all’interno delle gallerie stradali, tanto che a Bolzano pensano di spegnere entro poco il segnale in FM a favore di un migliore utilzzo delle frequenze e minore spreco energetico e tutela radioelettrica della popolazione».
Civettini ha sollecitato «la Provincia di Trento a fare chiarezza sulla situazione, anche perché la Provincia ha investito risorse pubbliche locali sulla trasmissione radio digitale Dab+, ma la Rai sembra essersene dimenticata, così come la stessa Provincia sembra non abbia fatto i dovuti controlli sul rispetto della convenzione».