Due i festival monografici: otto concerti cameristici dedicati ad Antoine Reicha e altrettanti a Charles Gounod
Di Giovanni Greto
Florence Allibert, direttore generale e Alexandre Dratwicki, direttore scientifico, al sopraggiungere del solstizio d’estate, hanno dato appuntamento ad abbonati, simpatizzanti e alla stampa per presentare la stagione 2017-2018 del Palazzetto Bru Zane che inizierà a settembre.
Due, secondo consuetudine, i festival monografici. Il primo, dedicato ad Antoine Reicha (Praga, 26 febbraio 1770 – Parigi, 28 maggio 1836), composto da otto concerti cameristici, dal 23 settembre al 4 novembre, integrati da due appuntamenti dell’Ex Novo Ensemble al Teatro La Fenice all’interno del festival Ex Novo Musica; da progetti didattici e da conferenze e un convegno a Lucca dal 10 al 12 novembre. Il secondo, dedicato a Charles Gounod (Parigi, 17 giugno 1818 – Saint-Cloud 18 ottobre 1893) presenta otto appuntamenti, dal 7 aprile al 5 maggio 2018, che spazieranno dalle Mélodies ai brani d’opera, passando per i Quartetti, le pagine per pianoforte e la musica sacra.
Originario di Praga, Reicha, considerato uno dei più importanti teorici e pedagoghi della prima metà dell’Ottocento, ancor giovane venne assunto come secondo flauto nell’orchestra di Bonn. Ebbe la fortuna di trovarsi fianco a fianco con Beethoven, suo coetaneo, violista dell’orchestra, il quale lo aiutò nello studio della composizione. Scioltasi l’orchestra nel 1793, Reicha si recò ad Amburgo, quindi nel 1799 a Parigi e infine a Vienna, dove visse dal 1802 al 1808, rinnovando i legami con Beethoven e stringendo amicizia con Haydn, Albrechtsberger e Salieri. Nel 1808 si stabilì definitivamente a Parigi, dove dal 1818 fu insegnante di contrappunto al Conservatorio, succedendo a Méhul. Nel 1829 ottenne la cittadinanza francese e nel 1835 successe a Boieldieu fra gli Immortali dell’Institut.
Reicha si affermò come insegnante di prim’ordine ed autore di trattati fondamentali, tra cui il “Traitè de haute composition” (1824-1826), pervaso da una costante preoccupazione per l’equilibrio e la razionalità, nel quale Reicha dà prova di un’eccezionale chiaroveggenza riguardo al futuro. Dalla sua scuola uscirono, tra gli altri, Berlioz, Liszt, Franck, Riwart, Jelensperger, Dancìa e Gounod. Pressochè dimenticata, la sua opera, che comprende numerosi brani per pianoforte e per strumenti a fiato, oscilla tra l’espressione di una levità ereditata dal classicismo e un gusto marcato per la sperimentazione teorica, al limite della visionarietà.
Anche se Gounod non fa parte dei compositori caduti nell’oblio, il Palazzetto Bru Zane, attraverso il festival, intende recuperarne due aspetti importanti – la musica sacra e le opere rare – cogliendo l’occasione di celebrarne il bicentenario della nascita anche attraverso l’uscita di un CD con le musiche per pianoforte interpretate da Roberto Prosseda, che il 20 aprile al Bru Zane interpreterà brani del repertorio solistico.
Tra gli appuntamenti di rilievo, spicca l’8 aprile alla scuola grande S. Giovanni Evangelista, “Gounod Gotico” (cioè di ispirazione arcaicizzante). Il coro della Radio Fiamminga diretto da Hervè Niquet, interpreterà un’originale “Messa vocale a cappella”, nello stile di Palestrina composta a Vienna nel 1843, mai pubblicata né riproposta dopo la prima esecuzione. Integrata da corali alla maniera di Bach, ripercorre le estetiche del passato, arricchendole con le vibranti armonie del secolo romantico. Ma un fervente e appassionato misticismo si ritrova ancor di più in “Les Sept Paroles du Christ sur la croix” (1855), eseguito dopo la Messa, il cui soggetto, funebre e mistico al tempo stesso, corrisponde bene alla personalità ambigua di Gounod (passò spesso da una crisi religiosa all’altra), combattuta tra fervore e sensualità. Il ciclo dei concerti veneziani esplorerà inoltre una parte delle 300 Mélodies (14 e 17 aprile; 2 maggio), la musica per pianoforte e l’integrale dei quartetti per archi.
Da non perdere, la cantata “Marie Stuart et Rizzio”, composta per il prix de Rome del 1838, fino ad oggi mai eseguita e che lo stesso Gounod non ebbe mai occasione di ascoltare, si potrà apprezzare nella sezione “Altri concerti in Italia” il 19 aprile all’Auditorium Pollini di Padova, nell’esecuzione dell’Orchestra di Padova e del Veneto che da molti anni accompagna il Palazzetto nella sua riscoperta del repertorio romantico francese dimenticato.
Tra i 5 concerti al di fuori del festival – da novembre a marzo 2018 – nell’ambito del Carnevale l’11 febbraio (con replica il 12) andranno in scena due operette (“buffonerie musicali”) in un atto. Si tratta di “Le compositeur toqué” (1854) di Hervè e “Les deux aveugles” (1855) di Jacques Offenbach, due repertori cosiddetti leggeri, che però occupavano un posto predominante nella vita musicale francese. Testo e musica di Hervè, per la prima, musica di Offenbach su un libretto di Jules Moinaux, per la seconda, le “buffonerie” metteranno a confronto due compositori fieramente rivali che si disputeranno l’invenzione dell’operetta. E proprio la regista, scenografa e costumista dello spettacolo, Lola Kirchner, è intervenuta nella presentazione, affermando di voler trasformare il Palazzetto in un laboratorio di creazioni di operette. Nella prima due tenori, accompagnati dal solo pianoforte, interpretano Fignolet (il compositore suonato) e il suo domestico Seraphin. Nella seconda, due mendicanti – Patachon, cieco dalla nascita e Giraffier, cieco per un incidente – si contendono il posto migliore su un ponte. “Voglio portare il talento di questi due uomini – ha spiegato la regista – e che il pubblico possa essere toccato da un ridere contagioso, in modo da cambiare la visione tradizionale dell’opera”.
Giunte alla sesta edizione, le attività didattiche dedicate alle famiglie e ai bambini delle scuole materne e primarie, inizieranno in autunno. La domenica pomeriggio genitori e bambini si riuniscono intorno ad alcuni musicisti e a un mediatore per scoprire in modo ludico e interattivo alcune opere del repertorio romantico francese : sette appuntamenti dal 22 ottobre (pagine di Reicha proposte dal Klarthe Quintet) al 6 maggio (pagine di Gounod eseguite dal Quatuor Cambini-Paris).
Il dialogo tra ricerca e prassi esecutiva continuerà sia con la periodica uscita di novità discografiche ed editoriali, sia con un ciclo di conferenze dedicate non soltanto ai due compositori protagonisti dei festival. Per le sue collane di CD con libro – “Opéra Français”, “Prix de Rome”, “Portraits” – il Palazzetto ha ricevuto nel 2013 il “Grand prix de l’Academie Charles Cros per la categoria “Opera”; nel 2016 l’International Classical Music Award ; nel 2017 il Premio della critica discografica tedesca. Tra le novità in uscita nel primo semestre 2018, relative a Gounod, ci saranno “Charles Gounod et le prix de Rome (CD con libro); “Saint François d’Assise, “Antologia di Mélodies, l’integrale dei quartetti per archi e un CD di musica per pianoforte. Quanto a Reicha, nel 2014 era uscito un brillante Cd del Quartetto Ardeo , interprete di “Trois Quatuors”.
Nell’espansione europea delle proprie attività, quattro anni dopo il lancio del suo festival parigino, il Palazzetto si trasferirà a Berlino, ove la sala del Radialsystem V accoglierà un primo weekend di musica romantica francese dal 1° al 3 dicembre.
Da segnalare, infine, prima del festival Reicha, un concerto lirico sul tema del vetro (11 settembre, palazzetto Bru Zane), in occasione della prima edizione della “Venice Glass Week” (10-17 settembre), intitolato “Note riflesse”. La soprano Chiara Skerath e il pianista Antoine Palloc, eseguiranno Arie e Mélodies di Gounod, Lalo, Massenet, Pierné, Widor.