Autobrennero: si preannuncia un estate difficile sotto il fronte della fluidità del traffico

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A22 Costa Kompatscher Capuano
Presentati gli interventi per fronteggiare i picchi estivi di mobilità estiva. Vengono al pettine i nodi delle mancate scelte della politica locale relativa all’ammodernamento e potenziamento della struttura

A22 Costa Kompatscher CapuanoPer la società autostradale Autobrennero Spa l’estate 2017 si preannuncia rovente sotto l’aspetto del traffico e la gestione dei picchi di mobilità, portando alla luce il fatto che la struttura autostradale oggi è palesemente insufficiente a fronteggiare la continua crescita di traffico, leggero e pesante, lungo il principale tracciato di comunicazione internazionale tra il Nord e Sud Europa.

Oggi vengono al pettine i nodi irrisolti dalla politica negli anni scorsi che, accanto alla strategia di utilizzare parte degli utili di A22 per finanziare il potenziamento della ferrovia del Brennero, non ha pensato similmente si investire sul potenziamento dell’infrastruttura autostradale. L’arteria che collega il confine di Stato Italia-Austria con Modena è stata costruita negli anni Sessanta con due corsie per ogni senso di marcia e in base alle previsioni di traffico dell’epoca. Negli ultimi decenni, il traffico è aumentato in maniera nettamente superiore al previsto (ma non serviva essere dei veggenti per leggere i numeri della realtà), raggiungendo il picco nel 2016 con una media giornaliera di 43.000 veicoli sull’intera tratta della A22. L’anno scorso la maggiore criticità ha riguardato il tratto tra Vipiteno e Bolzano, a causa della presenza di un tunnel con due sole corsie (e senza corsia d’emergenza). Ma anche lungo il resto dell’arteria non va meglio.

La tanto decantata “corsia dinamica” realizzata da Verona Nord fino a Bolzano di fatto è inutilizzabile (se non per il breve tratto di circa 20 km tra Trento Sud e Rovereto) perché manca ancora l’omologazione statale. La politica pseudoambientalista interpretata dalle varie maggioranze di centro sinistra succedutesi al timone della Regione e delle due Province autonome si è illusa che bastasse investire sulla ferrovia per risolvere i problemi sull’autostrada, evitando di investire per potenziare a tre corsie di marcia “vere” tutto il tracciato (lo si farà, ma solo dopo il rinnovo della concessione solo tra Verona Sud e Campogalliano), trovandosi ora a fronteggiare una situazione semplicemente esplosiva.

Lo ammette anche il direttore tecnico di A22, Carlo Costa: «l’infrastruttura ha dei limiti tecnici, ossia una capacita massima di circa 3.300 veicoli l’ora ad una velocità media di circa 70 km/h». Alla faccia dei viaggi veloci, per giunta pagando un pedaggio pieno, con la quasi certezza di allietare il viaggio lumaca con lunghi rallentamenti a passo d’uomo (quando va bene). 

Per cercare di mettere una pezza ad una situazione drammatica, l’amministratore delegato di A22 Walter Pardatscher sottolinea come «in caso di superamento di tali limiti dobbiamo comunque  garantire la massima sicurezza ai viaggiatori intervenendo sui flussi del traffico, ad esempio regolamentandolo alla barriera di Vipiteno per impedire che un incidente possa bloccare l’intera autostrada. In occasione degli esodi – prosegue – provvediamo alla chiusura dei cantieri rendendo percorribili tutte le corsie di marcia, aumentiamo il personale alle stazioni di pedaggio e gli addetti all’assistenza stradale per risolvere rapidamente eventuali problematiche». E a poco vale il blocco della circolazione dei mezzi pesanti nei fine settimana in accordo con la società autostradale Asfinag, che gestisce il tratto austriaco dell’autostrada del Brennero.

La società Autobrennero consiglia a tutti gli automobilisti, prima di mettersi in viaggio, di consultare le previsioni del traffico e pianificare le partenze in maniera oculata. Le giornate più a rischio ingorgo sono tutti i fine settimana di luglio e agosto nonché i primi di settembre. Un consiglio pratico dettato dall’esperienza è quello di utilizzare la viabilità ordinaria, spesso più fluida di quella dell’autostrada specie nei giorni di punta: oltre a non pagare il pedaggio e a potere fare rifornimento di carburante a prezzi più bassi che in autostrada, ci si può fermare dove si vuole per fare una pausa al bar o ai ristoranti, o per visitare qualche luogo di interesse storico ed artistico. Ne vale la pena.