Assemblea della Federazione trentina della cooperazione

0
515
Fed tn coop assemblea 2017 Intervento del vicepresidente Luca Rigotti
Il 2016 si chiude in utile in crescita. Completato il riassetto del vertice

Fed tn coop assemblea 2017 Intervento del vicepresidente Luca RigottiL’assemblea della Federazione trentina della cooperazione ha chiuso il 2016 con un utile in crescita e consolidando il nuovo assetto al vertice, con la nomina del nuovo presidente Mauro Fezzi e del direttore Alessandro Ceschi.

L’assemblea ha approvato il bilancio che si è chiuso con un utile di 215.000 euro (+14% rispetto all’anno precedente). Per effetto di questo risultato il patrimonio netto cresce a 31,7 milioni, un dato che attesta la solidità patrimoniale della Federazione. Altro indicatore che conferma il positivo andamento complessivo dell’ultimo esercizio è quello relativo alle disponibilità liquide che, come evidenzia il rendiconto finanziario, sono aumentate di 2,3 milioni attestandosi sulla cifra di 6,7 milioni. Ha favorito questa performance la prosecuzione dell’andamento, in atto da qualche anno, legato alla riduzione dei costi su tante voci del bilancio.

Si registra invece una leggera flessione nel fatturato: i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono ammontati complessivamente a 19,4 milioni (20,2 milioni nel 2015). In questa voce rientrano principalmente i contributi associativi versati dalle cooperative (10,9 milioni) e le entrate derivanti dai servizi erogati sia alle cooperative che alle altre imprese ed enti che aderiscono alla Federazione. La riduzione è riconducibile principalmente alla contrazione dei contributi associativi prodotta dai processi di fusione, che hanno ridotto il numero delle società, e dalle quote versate dalle Casse rurali al Fondo nazionale di garanzia per far fronte alla situazione di crisi di alcune Banche di credito cooperativo di altre regioni. Tra i ricavi da prestazioni di servizi le voci più importanti riguardano le paghe con 2,6 milioni (i cedolini elaborati sono stati 146.000), la revisione con 1,7 milioni, la consulenza e assistenza con 1,3 milioni.

I collaboratori della Federazione sono 184. La componente femminile supera di 2 unità (93 a 91) quella maschile. Dieci anni fa le donne rappresentavano il 42% della forza lavoro della Federazione. Si attesta su livelli significativi la quota di dipendenti part time, complessivamente 47, a conferma della volontà di sostenere scelte organizzative e politiche gestionali orientate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Oltre il 60% dei dipendenti, inoltre, è in possesso di una laurea, 121 sono iscritti ad ordini professionali. L’età media in generale è di 45,7 anni.

Venendo ai singoli comparti associativi, per le 273 cooperative di lavoro, sociali, servizio e abitazione (Lssa) – ha riferito la vicepresidente Marina Castaldo – il 2016 è stato un anno complessivamente positivo. Sono cresciuti i lavoratori dipendenti (+7%), con una prevalenza di contratti a tempo indeterminato, e i fatturati (+7,5%). Approfondendo il tema, giudicato strategico, del “fare rete”, la vicepresidente ha sottolineato la necessità in un periodo come l’attuale di calo delle risorse di elaborare ipotesi di razionalizzazione, prima di essere spinti dalle necessità.

Il vicepresidente per il settore credito, Cesare Cattani, ha parlato dei cambiamenti in atto nel sistema bancario e dei processi di riorganizzazione che interessano le Casse rurali. In Trentino negli ultimi sei anni si sono chiusi 100 sportelli, di cui circa la metà di Casse rurali. Queste ultime dispongono attualmente di 331 sportelli, un numero pari a quello di 20 anni fa. A seguito dei progetti di aggregazione, alla fine del 2017 le Casse rurali saranno 25, 11 in meno rispetto a un anno prima. Il perseguimento di una maggiore efficienza deve accompagnarsi alla conservazione dei valori cooperativi.

Soddisfacenti, pur in un quadro di criticità, i risultati del settore della cooperazione di consumo, presentati all’assemblea dalla vicepresidente Paola Dal Sasso. Alla fine del 2016 le vendite delle 73 Famiglie cooperative trentine sono cresciute dell’1,4%, raggiungendo i 333 milioni di euro e i primi mesi del 2017 indicano un ulteriore miglioramento rispetto allo scorso esercizio.

Il vicepresidente Luca Rigotti ha indicato nel territorio il vero valore del settore agricolo cooperativo. Più il mondo diventa interconnesso e globalizzato più si evidenzia la necessità di rafforzare la specificità di agricoltura fortemente legata al territorio: «è questo il tema forte che dobbiamo veicolare e che ci può dare un’identità precisa nel mercato mondiale».

La cooperazione agricola trentina, forte di 85 imprese e 19.000 soci, garantisce una grande stabilità economica e sociale, ha detto Rigotti, che ha poi posto l’accento sul tema della sostenibilità.