Trentino Alto Adige e legge elettorale: ok all’emendamento Biancofiore e schiaffo a Pd e Svp

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parlamento michaela biancofiore renato brunetta
Ma la bozza di riforma elettorale esce dall’Aula per tornare in commissione. Probabile il suo definitivo affossamento per i veti incrociati e per i franchi tiratori

parlamento michaela biancofiore renato brunettaSembrava troppo bello per esser vero: dopo un lungo tira e molla, i partiti parevano avere trovato la classica “quadra” sulla riforma della legge elettorale, trovano l’accordo tra i quattro maggiori partiti (PD, FI, M5S e Lega Nord) per un nuovo sistema proporzionale con sbarramento al 5%.

Un sistema non perfetto, sicuramente perfettibile, ma altrettanto certamente decisamente migliore del “Porcellum” e del “Consultellum” nato sulle ceneri del mai nato “Italicum”. Solo che c’è stato il classico diavoletto che ci ha messo la coda a fare saltare il tutto. Un diavoletto biondo che risponde al nome della deputata azzurra altoatesina Michaela Biancofiore che già nei giorni scorsi aveva dichiarato “urbi et orbi” che lei avrebbe lottato per scardinare il sistema elettorale riservato al solo collegio del Trentino Alto Adige che, mantenendo l’antico “Mattarellum”, avrebbe praticamente consegnato – così come è stato nelle ultime tornate elettrorali – il “cappotto” alla maggioranza regionale formata dalla Südtiroler Volkspartei, il PD e il Partito Autonomista Trentino Tirolese, facendo strame dei voti espressi dagli italiani, specie in provincia di Bolzano.

Con il suo emendamento approvato a sorpresa grazie ad un centinaio di franchi tiratori, la Biancofiore voleva cancellare il “Mattarellum” per il Trentino Alto Adige, estendendo anche alla regione il riparto proporzionale dei collegi, come il “Fianum” fa (o, meglio, faceva) per il resto del territorio nazionale. Sul piano politico è uno schiaffo al Pd che si era fatto garante con la Svp del mantenimento del Mattarellum in Trentino Alto Adige in cambio del suo appoggio a Roma e a Bruxelles.

Nella provincia di Bolzano il “Mattarellum” assicura alla Svp tutti i seggi, essendo il partito della minoranza di lingua tedesca il più forte. La Corte costituzionale, con la sentenza 35 dello scorso 26 gennaio, ha confermato l’utilizzo del “Mattarellum” in Trentino Alto Adige. Sistema che per il Trentino Alto Adige era stato confermato sia nel “Rosatellum” che nel “Fianum”, un motivo per il quale la Svp era il quinto partito a sostenere la legge, assieme Pd, M5s, Fi e Lega.

Con l’approvazione dell’emendamento Biancofiore, la Svp perderebbe diversi seggi, dando alla provincia una rappresentanza parlamentare più omogenea e meno sbilanciata. Se salta l’accordo sul “Fianum” e si va a votare con l’“Italicum” per il Trentino rimarrà il “Mattarellum”, che dunque verrebbe paradossalmente confermato dalle conseguenze dell’emendamento Biancofiore. E altrettanto paradossalmente potrebbe accelerare il ricorso a urne anticipate, contro la volontà dei franchi tiratori che lo hanno votato.