Scuola in Veneto, diventa operativa la legge regionale di riforma

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Il Governo non impugna la norma. Zaia: «ancora una volta Roma promuove la nostra capacità di fare buone leggi». Donazzan: «una riforma organica che valorizzerà le capacità degli studenti»

scuola paritaria classe alunniLa legge sul “Sistema educativo della Regione Veneto” diventa operativa a tutti gli effetti, avendo superato l’esame di legittimità da parte del Governo Gentiloni che ha rinunciato ad eccepire rilievi costituzionali.

Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, «il governo ha rinunciato a muovere rilievi di costituzionalità sulla legge veneta n. 8 del 31 marzo scorso che organizza il sistema educativo regionale in un’ottica unitaria. E’ un obiettivo riconoscimento alla nostra capacità di fare buone legge, di scriverle bene e di saper esercitare bene le prerogative regionali nell’ambito delle competenze che la Costituzione ci affida. Da un Governo sempre pronto a contestarci leggi e provvedimenti di ogni tipo, dalla legge sulle moschee a quella sulla nomina dei direttori generali delle Ulss, dall’accesso ai nidi e ai servizi per la prima infanzia all’utilizzo della lingua veneta, la rinuncia all’impugnativa della legge che organizza il nostro sistema scolastico e formativo vale come una promozione a pieni voti».  

Quella che entra in vigore «dopo la riforma della sanità, anch’essa passata indenne al vaglio del consiglio dei ministri – annota Zaia – è un’altra importante riforma “di sistema” attuata da questa amministrazione». «Uno dei 22 disegni di legge che presentai in Consiglio già il giorno dopo la mia elezione – prosegue Zaia -. Segno che questa Regione sa dare buona prova di sé nell’esercizio delle proprie competenze e che ha tutte le carte in regole per allargare i propri spazi di azione rivendicando l’utilizzo di maggiori forme di autonomia». 

Sempre in tema di riforme e di autonomia, interviene l’assessore regionale alla scuola Elena Donazzan: «con questa riforma abbiamo anticipiamo l’autonomia che verrà. E il governo non ha potuto che prenderne atto perché ci siamo mossi nel solco di quanto la Costituzione ci affida in materia di scuola e di formazione. La legge veneta non ha fatto altro che dare forma ad un sistema di integrazione e di sussidiarietà tra scuola e formazione, tra pubblico e paritario, che nel Veneto è esperienza storica e codificata negli anni – prosegue l’assessore – a cominciare dal mondo della formazione professionale, fiore all’occhiello del sistema veneto. Una legge che si è nata e si è sviluppata in un rapporto di collaborazione e lealtà con il governo, che ha riconosciuto come la legge veneta sia innovativa e all’avanguardia e possa fare da apripista per tante altre regioni che dovranno legiferare in materia».

Donazzan si augura che «questo sia il primo passo verso quell’autonomia scolastica che il Veneto si merita e va richiedendo per valorizzare talenti, eccellenze e percorsi che sono  il punto di forza del nostro sistema educativo e il vero requisito della capacità economica e produttiva di questa regione».