Festival dell’Economia di Trento: dal ministro Lorenzin “condanna” dei punti nascita con meno di 500 parti/anno e dei contestatori alle vaccinazioni

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festival economia trento 2017 beatrice lorenzin 3
Entro luglio si dovrebbe sbloccare anche il convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale dell’innovativo centro di Protonterapia

festival economia trento 2017 beatrice lorenzin 3Intervenuta al Festival dell’economia in corso a Trento avente per tema conduttore la “Salute diseguale”, il ministro alla salute Beatrice Lorenzin ha discusso a tuttotondo dei temi caldi della sanità italiana, ad iniziare dal tema “caldo” di questi giorni relativo alla reintroduzione dell’obbligo delle vaccinazioni.

Il ministro ha ricordato come «il decreto sulla vaccinazione obbligatoria è al Quirinale e sarà presentato martedì», oltre ad evidenziare come in tema di vaccinazioni ci sia «il riemergere di patologie come la poliomielite, il morbillo o la pertosse» e «una subcultura che mette in discussione il metodo scientifico stesso». Una chiara risposta al centinaio di manifestanti che fuori del Teatro Sociale agita striscioni sulla libertà di scelta vaccinale. Lorenzin è categorica: «da zero a sei anni va rispettato il calendario vaccinale. Ed entro settembre i genitori che non hanno vaccinato i propri figli devono provvedere. Ci sono multe fino a 7.500 euro, la segnalazione alla Asl e al tribunale dei minori. C’è tempo sei mesi per regolarizzarsi».

Il  ministro parla alla platea che gremisce il teatro più da madre che da politico che sente la poltrona traballare causa probabili elezioni anticipate: «pensate ai bambini immunodepressi che, non potendosi vaccinare, non possono andare a scuola perché chi può immunizzarsi non lo ha fatto e può essere veicolo di malattie. Pensate alle donne in gravidanza che si ammalano di rosolia e perdono il bambino; o agli uomini che diventano sterili a causa degli orecchioni. L’altro giorno un primario mi ha telefonato segnalandomi casi di pertosse che non se ne vedevano da 30 anni». Lorenzin ha posto in evidenza anche l’incidenza statistica: «il vaccino è un medicinale e come tale può dare anche delle conseguenze, in media un caso su centomila. Qui il problema è se vedere quell’uno che va male o quei 100.000 che stanno bene». Secondo il ministro, nel Paese c’è un problema di cultura scientifica: «se ti spiegano alle medie come funziona un vaccino, poi da adulto non ti poni il problema di vaccinare tuo figlio». 

Il ministro ha toccato anche il tema degli ospedali periferici a rischio di chiusura e con essi i servizi legati alla natalità. «sono una donna e voglio partorire dove io e mio figlio non rischiamo di morire e dove lui non rischia di restare handicappato. La soglia di sicurezza è di 1.000 parti l’anno, nemmeno 500. Nascono sempre meno bambini e gli ospedali con pochi parti saranno sempre di più. I punti nascita vengono chiusi per le condizioni di sicurezza: si vanno a prendere le madri con l’elicottero o si paga loro il residence da un mese prima del parto». Lorenzin parla di «conversione in altri servizi, quando gli ospedali non hanno più significato come tali. La struttura non nasce per dare posti di lavoro, ma per curare le persone. Mi dispiace che i politici locali non abbiano la capacità di dire chiaramente come stanno le cose per paura di perdere voti».

Per il Trentino, il ministro ha portato una buona notizia leago all’innovativo centro di Protonterapia a Trento, unico in Italia, che da quasi due anni marcia a rilento per la mancanza di convenzionamenti con il Servizio sanitario nazionale: «le tariffe sui Lea, i livelli essenziali di assistenza, tra cui quelli per la Protonterapia, arriveranno a brevissimo. Questione di settimane. Al massimo entro luglio all’interno della legge di bilancio». Poi tutti gli italiani potranno venire a curarsi gratuitamente a Trento.