Sviluppato da EasyDial a cura di un trentino-americano da anni trapiantato in California, sarà sperimentato all’ospedale “Santa Chiara”. A Vigolo Vattaro in Trentino il sesto sito produttivo globale dell’azienda
Ha l’ingombro di un trolley e può essere gestito dal paziente senza la continua supervisione di un medico. Si chiama “Dharma” ed è il rivoluzionario dispositivo per la dialisi portatile, che verrà sperimentato per 125 giorni, in anteprima a livello italiano, in due centri: presso l’Ospedale “Santa Chiara” di Trento e al “San Martino” di Genova.
Il macchinario che verrà utilizzato per la prima volta in ambiente clinico, è un dispositivo di piccole dimensioni che permette di usare quantitativi estremamente ridotti di acqua per effettuare la dialisi.
La presentazione italiana è avvenuta a Trento in concomitanza con il Festival dell’economia dedicato quest’anno al tema della salute diseguale, alla presenza di Renato Giordano, presidente di EasyDial, da anni residente in California ma di origini trentine, Paolo Hartmann medico Oms e consulente scientifico e l’amministratore delegato Luca Tomasi. Proprio in Trentino, a Vigolo Vattaro, l’azienda americana aprirà il suo sesto sito produttivo a livello mondiale che a regime darà lavoro a una quarantina di addetti, di cui una buona percentuale impegnata nel settore della ricerca.
I referenti di EasyDial hanno spiegato come la sperimentazione partirà presumibilmente entro il mese di settembre presso l’Ospedale Santa Chiara, nel reparto di Nefrologia, con alcuni pazienti.
“Dharma” è nato da un’esperienza personale del fondatore di Easy Dial: un anno di dialisi, dalla quale è uscito, hanno convinto Giordano a sfruttare le proprie conoscenze in campo ingegneristico per disegnare una macchina che “liberi” i pazienti rendendo la dialisi più sopportabile, un’idea, diventata realtà.
Giordano, che ormai da tempo vive in California senza mai dimenticare il natio Trentino, laureato in ingegneria elettronica, ha un’esperienza di oltre 40 anni nel settore dell’alta tecnologia, è stato concretamente coinvolto nella progettazione e sviluppo del sistema di comunicazione e di navigazione del velivolo “Tornado” e ha collaborato con la Nato per l’elaborazione e le sue applicazioni nel programma “NAVSTAR-GPS”. Una disavventura sanitaria lo porta a diventare paziente in dialisi, il che voleva e vuole tuttora significare, periodi lunghi in ospedale, giornate intere attaccato ad una macchina che “pulisce “ il sangue, la qualità della vita, della persona e della famiglia che si allontana sempre più.
Dopo un anno, per Giordano l’esperienza in dialisi finisce, ma non il ricordo del tempo trascorso nei letti d’ospedale, ed è qui che la positiva risolutezza e determinazione lo portano a decidere che qualcosa andava cambiato. Ed ecco nascere nella mente creativa dell’ingegnere l’idea, ora realtà rivoluzionaria di “Dharma”: assieme ad amici, tra cui quelli di gioventù trentini come Paolo Hartmann medico dell’Oms e Maurizio Martelli professore universitario, decide di investire non solo con entusiasmo ma anche finanziariamente in questa impresa. Nascono così 4 stabilimenti in Usa con 120 collaboratori, 1 in India e il sesto in provincia di Trento, pronto a produrre nella prossima primavera.
“Dharma” è un dispositivo per la dialisi portatile, domestico, di utilizzo semplice e sicuro, che occupa l’ingombro di un trolley e che potrà essere gestito dal paziente senza la supervisione costante di un medico o personale sanitario. Si tratta di un prodotto innovativo, studiato sulle esigenze dei pazienti, dai quali può essere utilizzato, con risultati migliori e in meno tempo rispetto alle macchine da dialisi tradizionali, sia nelle loro case che in contesti clinici controllati. Tutto questo guidato da un’idea forte: una nuova visione della dialisi che mette al centro del processo il paziente e le sue necessità. L’apparecchio utilizza per il processo di emodialisi circa 4 litri di acqua distillata contro gli oltre 300 litri utilizzati oggi dagli apparecchi sul mercato. Impiega solo due ore per un ciclo di dialisi extra corporea e ha una capacità di filtraggio del sangue superiore all’80%. Pesante circa 8 kg, può funzionare sia alimentato dalla rete elettrica che a batteria, con un’autonomia di circa 4 ore.
In “Dharma” il percorso totale del sangue è di circa 80 cm. E’ dotato di un sistema di filtraggio rivoluzionario: il sangue passa attraverso un filtro attivo e molto compatto nelle dimensioni che non altera il sangue a livello molecolare e permette il filtraggio completo mantenendo il sangue ad una temperatura costante di 37°C. E’ completamente sicuro anche sotto il profilo del controllo dei parametri del paziente: il dispositivo è dotato di un sistema computerizzato che consente il monitoraggio costante dei parametri fisici del paziente e segnala qualsiasi anomalia.