La regione del Veneto si accorda con la provincia di Trento per condividere lo standard “Family Audit”

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L’accordo riguarda tutti gli ambiti organizzativi pubblici e privati per estendere politiche a favore della famiglia

family audit logoLa certificazione “Family Audit” registra una nuova adesione nel panorama nazionale: la Giunta provinciale di Trento ha dato il via livera all’accordo con la Regione del Veneto finalizzato ad attivare la promozione e diffusione della certificazione “Family Audit” nei contesti organizzativi pubblici e privati, di cui il Trentino è capofila a livello nazionale.

Complessivamente sono 176 le organizzazioni impegnate nell’iter di certificazione, di cui 116 in provincia di Trento e 60 fuori provincia. Sono passi avanti significativi che confermano la validità del marchio, che certifica la qualità dei processi organizzativi inerenti le misure di conciliazione famiglia e lavoro. Delle 176 realtà imprenditoriali 108 appartengono alla sfera privatistica e 68 al comparto pubblico.

L’interesse della Regione del Veneto al marchio si era manifestato nel corso del 2016 a ridosso della scadenza del marchio europeo “Audit Famiglia&Lavoro” con la Fondazione di Francoforte Berufundfamilie GmbH.

L’Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili della provincia di Trento ha accolto con favore la richiesta veneta di trasmigrazione dal marchio tedesco al “Family Audit” e ha attivato subito un confronto tecnico tra le parti con l’obiettivo di definire le modalità operative per favorire il transito nei registri “Family Audit” sia degli auditori che delle aziende già certificate con lo standard tedesco.

Considerando le importanti differenze tra le due certificazioni, in ordine sia ai “requisiti formativi” richiesti ai consulenti e valutatori per lo svolgimento delle funzioni previste dalle linee guida, sia per i contenuti richiesti nei piani aziendali in carico alle organizzazioni, è stato redatto uno specifico accordo per uniformare il gap tra le due certificazioni. Le modalità operative della “migrazione” saranno dettagliate nel progetto esecutivo che verrà realizzato, entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, dall’Agenzia per la famiglia d’intesa con la direzione dei Servizi sociali della regione del Veneto.