Il Sestetto d’Archi dei Wiener e Berliner Philarmoniker è un Ensemble delle “prime parti” delle Orchestre più prestigiose d’Europa
Magia degli interpreti e del repertorio, per un concerto che si preannuncia memorabile e che spicca fra gli eventi clou della Stagione cameristica 2017 di Chamber Music Trieste: lunedì 22 maggio (ore 20.30) al Teatro Verdi di Trieste – Sala Victor De Sabata, il sipario si alzerà sul Streichsextett Wien-Berlin, il Sestetto d’Archi dei Wiener e Berliner Philarmoniker, un Ensemble di ‘all stars’ degli strumenti a corda selezionati fra le prime parti delle Orchestre più prestigiose d’Europa.
Il tour italiano del Sestetto è curato proprio da Chamber Music Trieste: Reiner Honeck e Romano Tommasini violino, Innokenti Grabko e Wolfgang Talirz viola, Olaf Maninger e Knut Weber violoncello saranno di scena in “Sestetti… amorosi”, un programma che permetterà di spaziare fra pagine suggestive e ispirate di Richard Strauss (Preludio dall’opera “Capriccio” op. 85), Johannes Brahms (Sestetto d’archi n. 2 in sol maggiore op. 36), Arnold Schönberg (Verklärte Nacht op. 4).
“Sestetti… amorosi” offrirà l’occasione per ascoltare un Ensemble che non ha eguali sulle scene musicali internazionali, ma anche per conoscere e apprezzare partiture che svelano l’umanità e la sensibilità dei loro compositori. Partendo dal Preludio al “Capriccio” di Richard Strauss, che apre l’opera composta nel 1941 nel segno della Hausmusik: si tratta infatti di un delicatissimo sestetto d’archi eseguito da un ensemble che si trova, secondo quanto recita la didascalia, nel salotto di sinistra della scena iniziale. L’andamento è elegante e al tempo stesso intimistico. Il programma di Trieste evolve con le pagine di Brahms: nel Sestetto in sol maggiore – segnato da magistrale libertà di scrittura, sicuro ed elegante controllo dello stile, ricco nell’armonia e per proposte melodiche spesso meorabili – si ritrova l’eco dello stato d’animo prodotto da un’infelice storia d’amore di alcuni anni prima. Nel secondo tema del primo movimento il primo violino e la prima viola delineano un vero e proprio crittogramma musicale, scandendo a più riprese un motivo le cui note (la-sol-la-re/si-mi) sono la trascrizione alfabetica del nome della ragazza, Agatha: A-G-A-D/H-E. E infine la “Notte trasfigurata” che descrive Arnold Schönberg è un’opera giovanile scritta a 25 anni per colei che diventerà sua moglie, Matilde: partitura non convenzionale, intessuta di arditezze armoniche e dissonanze, con eco profonda di Brahms e concatenazioni armoniche che riportano a Wagner e al suo “Tristan und Isolde”.
Rainer Honeck, violinista leader della Vienna State Opera e della Vienna Philharmonic Orchestra, è anche un rinomato solista, con attività in Austria ed Europa, Giappone e America. Romano Tommasini, nel 1986 ha assunto il ruolo di Primo Violino solista nell’Orchestra di Nancy e tre anni più tardi è diventato membro della Berliner Philharmoniker. Il violista Wolfgang Talirz fa parte di tre complessi da camera: l’Amarcord Quartet, il Philharmonic String Quintet e la Philharmonic Camerata. Olaf Maninger, violoncellista, si è unito ai Berliner Philharmoniker nel 1994 ed è stato nominato primo violoncello dell’Orchestra due anni dopo. Maninger è anche uno dei 12 violoncellisti della Berliner Philharmoniker, che tengono applauditi concerti in ensemble di soli violoncelli. Knut Weber e stato studente e primo violoncello della Gustav Mahler Youth Orchestra, prima di essere ingaggiato dalla Berliner Philharmoniker