Gentiloni a Forum “One Belt, one Road” a Pechino: «Via seta sfida per Europa»

0
1218
Federlogistica-Conftrasporto china silk way via della seta
L’Italia in prima fila per terminale con i porti di Trieste, Venezia e Genova e i collegamenti ferroviari per il  Nord Europa 

china silk way via della setaLa “Belt and Road”, il maxi piano cinese per una nuova Via della Seta è «una sfida per l’Europa» e avrà successo nella misura in cui «le economie dei paesi diverranno più libere e diversificate, e le barriere commerciali ridotte» ha detto, nel suo intervento al Forum in corso a Pechino, Paolo Gentiloni, sottolineando che la parola chiave è la «connettività: connettività tra Europa e Asia e i vantaggi che ne seguiranno».

I leader di 29 Paesi, riunitisi a Pechino su invito del presidente Xi Jinping, hanno concordato di lavorare insieme per costruire strade, ferrovie, porti e altre infrastrutture di rilievo al fine di aumentare la connettività tra Asia, Europa e Africa lungo la nuova via della Seta di mare e terra. Per Gentiloni è importante «la sinergia fra i progetti asiatici e quelli europei»,  sottolineando poi la «posizione privilegiata» dell’Italia, «al centro del Mediterraneo» ed il «grande potenziale italiano su porti e la logistica». Gentiloni si è poi detto d’accordo con il presidente cinese Xi Jingpin nell’importanza di una «maggiore efficacia dei processi di governance della globalizzazione», rinviando il tema all’appuntamento del prossimo G7 di Taormina. «L’Italia è pronta a fare la sua parte», ha detto Gentiloni mentre Xi si è detto fiducioso sul fatto «che il G7 possa svolgere un ruolo costruttivo e favorire un clima positivo».

Non solo infrastrutture: «dobbiamo costruire insieme una via della Seta della conoscenza» ha sottolineato Gentiloni, evidenziando gli aspetti culturali della collaborazione tra Italia e Cina. Ed in particolare quella nel turismo e tra i centri di ricerca, ricordando i circa 700 accordi interuniversitari in atto tra i due paesi e la crescente presenza di studenti cinesi in Italia.

Uno scenario in cui il NordEst potrebbe essre protagonista con i porti di Trieste e Venezia: «la puntuale menzione del porto di Trieste fatta dal presidente Gentiloni nel corso della sua visita in Cina ribadisce quanto sia chiaro al Governo il valore del nostro scalo e quanto grande sia il suo potenziale strategico non solo per la regione ma per tutto il Paese» ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Gentiloni ha detto che l’Italia «con i suoi porti – da Genova e Trieste (e i loro corridoi ferroviari con l’Europa) ma anche Venezia – offre una capacità portuale come credo nessuno». Per Serracchiani, «questa grande opportunità rappresentata dalla Via della Seta l’abbiamo presente in modo molto concreto in Friuli Venezia Giulia, ed è per questo che la nostra legislatura è stata un continuo e fortissimo impegno sul fronte delle infrastrutture strategiche e delle relazioni internazionali. I risultati si stanno già vedendo ma sono convinta che possiamo e dobbiamo essere più ambiziosi. E anche più compatti, mettendo a sistema tutte le risorse più avanzate dei territori per essere – ha concluso – sempre più competitivi e attrattivi».