La XLVII edizione della rassegna musicale de “I Solisti Veneti” inizia alla Chiesa degli Eremitani di Padova venerdì 12 maggio
Il famoso Salzburger Bachchor (Coro Bach di Salisburgo), anima dei Festival della città di Mozart, sarà per la prima volta a Padova per prendere parte insieme a “I Solisti Veneti” diretti da Claudio Scimone all’inaugurazione del “Veneto Festival” 2017 (Festival Internazionale “Giuseppe Tartini) giunto alla sua XLVII edizione.
La serata in programma alla Chiesa degli Eremitani venerdì 12 maggio si varrà di un cast vocale di eccezione composta dalla nuova “star” del Regno Unito, la soprano Anna Dennis, notissima in Europa, USA, Canada, Australia, dai popolarissimi Leyla Martinucci, Aldo Caputo (reduce da grandi successi a New York, San Pietroburgo, Londra e Seul) e Giovanni Furlanetto.
Stupendo il programma che si aprirà, come da tradizione, con una “prima moderna” della scuola veneta: il Mottetto “Tubae et Tympana sonate” di Ferdinando Bertoni, Maestro di Cappella in San Marco e organista a Santa Giustina in Padova (tappe di una lunga carriera internazionale). Compositore ufficiale della “Serenissima”, Bertoni ha scritto, fra l’altro, per San Marco il più famoso “Miserere” della storia della Basilica, nonché due cantate per l’elezione dell’ ultimo Doge, Ludovico Manin. Compositore di oltre 40 opere ha scritto anche, su invito di Gaetano Guadagni, il primo interprete dell’“Orfeo” di Gluck, un “Orfeo” sullo stesso libretto di Calzabigi. Gluck stesso ha usato un Aria di Bertoni per la chiusa del primo atto della sua versione di Parigi, Aria che viene correntemente eseguita nell’ opera di Gluck.
La parte più importante della serata è comunque costituita dalla “Grosse Messe” (Grande Messa) detta anche “Hohe Messe” (Messa Alta) in do min. la più ampia composizione sacra di Mozart. Per una strana combinazione del destino anche questa Messa, come il “Requiem” è rimasta incompiuta sia pure per cause ben diverse. Mozart ha scritto per intero le prime parti della Messa col principale scopo di far conoscere Konstanze, che aveva appena sposato, all’Arcivescovo di Salisburgo e alle sua città natale, dedicandole nella Messa due stupende Arie e altri pezzi d’insieme. Passato questo evento e attratto da altre imprese artistiche non si è curato di concludere la parte liturgica, che manca quindi di gran parte del “Credo” e dell’ “Agnus Dei”. La parte rimanente è comunque uno straordinario, grandioso monumento della storia della musica perché alle parti solistiche sono alternate alcune delle pagine più mirabili della letteratura corale di tutti i secoli (alcune anche per doppio coro).
Un programma di immenso fascino per l’inizio del “Veneto Festival” 2017 che ha per titolo “Musica, arte e architettura dal Veneto al mondo” e si svolgerà per la massima parte nei luoghi d’arte di una Regione che ha proprio nelle arti il suo principale punto di richiamo per ogni essere umano.