Trentino, dal rifiuto umido al biometano un’economia circolare a beneficio dell’ambiente

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Si produce energia elettrica e biometano che viene immesso nella rete gas Snam

rifiuto umido cucinaA metà tre le province di Trento e di Bolzano in località Cadino di Faedo è sorto il grande impianto di compostaggio che trasforma il rifiuto umido domestico in ottimo compost e ammendante, oltre che energia elettrica grazie allo sfruttamento del biometano derivante dalla fermentazione del rifiuto.

L’impianto, dopo un primo momento in cui è stato visto con sospetto e allarme per via dei possibili effetti collaterali (ad iniziare dalle puzze insopportabili) che spesso accompagnano questo tipo di impianti, ora è pronto per il potenziamento e per il salto di qualità all’insegna dell’economia circolare.

La provincia di Trento ne è convinta è ora intende utilizzare il biometano anche per alimentare il parco dei mezzi di trasporto pubblico urbano in esercizio a Trento, grazie all’immissione dei quantitativi di biometano non utilizzati dai generatori elettrici di BioEnergia Trentino nella rete gas di Snam. Con una piccola nota relativa alla svista che la Provincia di Trento, nella “pompa” dell’annuncio dell’iniziativa, relativa all’alimentazione con il biometano degli autobus urbani, i quali ben difficilmente potranno utilizzarlo “tal quale”, perché una volta immesso nella rete Snam a 70 atmosfere, questo inevitabilmente si diluisce e, probabilmente, andrà ad alimentare qualche utenza a nord di Cadino, visto che il metano viene pompato da Snam nella rete principale dovrebbe, a rigor di logica, essere alimentato da un flusso che proviene da sud dai giacimenti di Libia ed Algeria. Difficile che il gas sotto forma di biometano possa tornare indietro visto che l’alimentazione è unidirezionale…

A parte questa svista dell’assessorato provinciale all’Ambiente e del suo titolare Mauro Gilmozzi, rimane il fatto che l’impianto di compostaggio di Cadino funziona e bene, con pochissimi (e tollerabili) effetti collaterali odorosi, tanto che lo si potrebbe porre pure a ridosso di aree abitate per sfruttare fino in fondo le potenzialità dell’economia circolare per recuperare il calore di risulta per alimentare una rete di teleriscaldamento. 

Attualmente, la filiera della raccolta differenziata in Trentino veleggia oltre l’80%. Grazie a questo dato, ormai omogeneo per tutto il territorio, si è potuto dare vita ad un esperienza industriale come quella di BioEnergia Trentino. Attraverso la lavorazione del rifiuto umido, BioEnergia Trentino produce un ammendante di qualità che viene utilizzato nell’intera Valle dell’Adige per la concimazione dei vigneti e dei meleti sostituendo i concimi chimici con un prodotto biologico. Ma l’attività va oltre: con la fermentazione del rifiuto umido si produce il biogas, che altro non è che una miscela di metano e altri gas, che consente di produrre energia elettrica rinnovabile e calore. Ad oggi, BioEnergia tratta i 2/3 del rifiuto trentino, quasi 34.000 tonnellate all’anno e produce circa 8.500.000 di kwh elettrici.

La previsione, in seguito all’ampliamento dello stabilimento (in via di conclusione), è di poter trattare il 100% del rifiuto umido trentino (in sinergia con l’impianto provinciale di Rovereto) e di supportare l’accordo sui rifiuti stipulato dalla provincia di Trento con quella di Bolzano. In particolare, Bio Energia Trentino accoglierà una parte dell’umido di Bolzano a fronte del conferimento di una parte di rifiuto secco trentino all’inceneritore di Bolzano (cosa che in Trentino ha evitato la costruzione di un inceneritore, mentre quello di Bolzano riesce così a marciare a pieno regime).

Attraverso questo incremento delle quantità trattate e la chiusura della filiera dell’umido trentino Bio Energia riesce a produrre energia elettrica rinnovabile e compost di qualità e, forte della sinergia attivata con tutti gli altri partner del progetto, avvia anche questa nuova e innovativa filiera industriale: la produzione del biometano per autotrazione in favore della flotta degli autobus cittadini che, a progetto ultimato, passeranno da 42 (già alimentati a metano) a 64 (alimentati a biometano).impianto biocompostaggio cadino panorama aereo