Assemblea Itas: vittoria di Pirro per Di Benedetto fortemente criticato dai delegati per lo scandalo Grassi

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Itas Giovanni Di Benedetto
Assise fortemente polemica verso l’operato del vertice. Approvato il bilancio della capogruppo Itas Mutua

Itas Giovanni Di BenedettoAssemblea movimentata quella svolta al centro congressi di Interbrennero ea Trento per i soci di Itas Mutua, la storica compagnia assicurativa nata in Trentino oltre 200 anni fa e attiva in tutt’Italia, assurta ai disonori della cronaca per lo scandalo che ha colpito l’ex direttore generale Ermanno Grassi e lambito i vertici del gruppo, ad iniziare dalla figura del presidente Giovanni Di Benedetto uscita ammaccata dall’assise generale.

I delegati hanno votato all’unanimità il bilancio consolidato del Gruppo, calcolato secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS). L’esercizio si è chiuso con un utile lordo consolidato decisamente positivo e ampiamente superiore agli obiettivi prefissati da piano industriale (25,6 milioni di euro prima delle imposte), rafforzando ulteriormente il patrimonio del Gruppo che raggiunge ora i 387 milioni di euro, in crescita di oltre 9 milioni di euro rispetto al 2015. 

Il patrimonio della capogruppo Itas Mutua vale da solo 329 milioni di euro (+10,2% rispetto al 2015) e la raccolta premi è ora di oltre 740 milioni di euro mentre il valore aggiunto della Mutua e la ricaduta complessiva sul territorio sale oggi a 253 milioni di euro (nel 2015 era 195 milioni). 

«I risultati raggiunti nel 2016 sono una chiara dimostrazione che le radici mutualistiche della Società sono la formula vincente che rendono Itas un’eccellenza storica nel panorama assicurativo italiano» ha detto il presidente Giovanni Di Benedetto. 

Come detto, l’assemblea è stata monopolizzata dallo scandalo su cui sta indagando la Procura di Trento che ha colpito l’ex direttore generale Grassi, accusato di truffa a danno della compagnia. Numerosi ed accesi gli interventi dei vari delegati che hanno criticato la mancanza di adeguati controlli all’interno della società, con aperte critiche alla gestione della presidenza Di Benedetto che solo a fatica è riuscito a fare approvare dall’assemblea una mozione fortemente depotenziata di solidarietà e fiducia al suo operato, una sorta di vittoria di Pirro su un cammino ormai al tramonto, visto che nel 2018 il suo mandato cesserà e ben difficilmente l’assemblea straordinaria – rimandata all’ultimo dai delegati – chiamata a votare le modifiche statutarie proposte (dalla possibilità di un quarto mandato per Di Benedetto alla possibilità di effettuare le assemblee fuori il Trentino) ben difficilmente potranno passare.

Tra gli osservatori presenti all’assemblea è comune la sensazione è che i delegati non siano intenzionati a sostenere il presidente, che per molti, era a conoscenza di molte cose ed ha voluto tacere. Anche sullo scandalo Grassi – che Di Benedetto non ha mai citato espressamente –  molti pensavano ad un «mea culpa», che però non c’è stato. 

Alla fine, dopo 5 ore di discussione a tratti tesa (come durante l’intervento di Marcello Poli, patron dell’omonimo gruppo di supermercati), l’assemblea dei delegati Itas è stata quasi un pareggio che si trasforma in una mezza sconfitta abbondante specie per Giovanni Di Benedetto, il quale non ha incassato la modifica dello statuto con il rafforzamento del presidente e nemmeno l’approvazione del suo operato.

Infine una nota di colore: ai delegati (circa 160) la società ha allestito un’accoglienza di tutto rispetto. Oltre al gettone di presenza (500 euro per i residenti in Trentino, 800 per tutti gli altri) di rilievo il gadget aziendale consegnato consistente in una preziosa penna stilografica Montegrappa personalizzata con il logo aziendale con relativo quadernetto per gli appunti, tutti realizzati da quella società cui la gestione Grassi aveva affidato la fornitura di beni promozionali di lusso, oltre che l’onere di assumere e retribuire profumatamente l’ex consorte (di Grassi) senza vincolo di incarico e di orario… Davvero un bell’esercizio di stile da parte della presidenza Di Benedetto.