L’ex presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia scende in campo a sostegno del processo autonomistico del NordEst
Crescono le adesioni, anche al di fuori delle due regioni interessate, al processo referendario pro Autonomia speciale delle regioni Veneto e Lombardia che sarà celebrato il prossimo 22 ottobre.
«Il referendum consultivo per l’Autonomia in Veneto e Lombardia? Voterei Sì se fossi Veneto o Lombardo, e anche da Friulano spero in un plebiscito per concedere maggiore Autonomia a due regioni virtuose e responsabili». Lo dice Renzo Tondo, già presidente azzurro della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia e presidente del gruppo di Autonomia Responsabile nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, esprimendo il suo «pieno e convinto sostegno al referendum consultivo del prossimo 22 ottobre. Di fatto – aggiunge – questo referendum ripropone il tema del federalismo, scomparso da qualche anno dai radar della politica italiana».
Per Tondo «lo statuto speciale del Friuli Venezia Giulia potrebbe divenire un modello da potenziare e applicare a tutte le regioni del Nord. Per trattenere più risorse sul territorio, da convertire in servizi. E per riavvicinare il popolo alle istituzioni. Nel 2013 – prosegue Tondo – assieme ai governatori Zaia, Maroni e Cota, avevo sottoscritto il patto per la Macroregione del Nord. Quattro anni fa, mi aggredirono, accusandomi di piegarmi ai ricatti della Lega. In realtà, l’Autonomia non ha colori, né bandiere: premia i responsabili, affonda gli incapaci. Un Nord unito e autonomo sarebbe più forte, e i rigurgiti neocentralisti di Roma si infrangerebbero contro il muro alzato dal Settentrione. Il Friuli Venezia Giulia non deve temere la concorrenza delle altre regioni, ma – conclude Tondo – allearsi con i territori che, storicamente, gestiscono correttamente la cosa pubblica».