A Trento del 26%. La rete è mediamente vecchia e alimentata da 2.000 serbatoi
In Trentino l’acqua è mediamente di ottima qualità, specie per quelle realtà che vengono approvvigionate da fonti di montagna o di media collina. Nel fondovalle, a Trento gli acquedotti vengono alimentati da pozzi che attingono dalla falda dell’Adige, mentre a Rovereto fondamentale è l’apporto della sorgente Spino a mezza collina che garantisce la fornitura di un’ottima acqua.
Se l’acqua è di buona o ottima qualità, viceversa la rete di distribuzione lascia a desiderare. In media, a livello provinciale la dispersione della rete è mediamente del 30%, con un livello inferiore nelle realtà urbane maggiori, come a Trento (26%) dove gli ammodernamenti degli ultimi anni con la sostituzione dei vecchi tubi in ghisa con quelli plastici ha contribuito a ridurre le perdite.
La rete andrebbe ristrutturata, ma spesso i costi sono molto elevati e le tariffe del servizio non sono sufficienti a coprire gli investimenti, specie nelle realtà minori.
Anche la rete distributiva è ancora molto frazionata, spesso solo a livello comunale, con oltre 2.000 serbatoi, mentre manca ancora quasi del tutto un’interconnessione tra varie realtà, specie nel fondovalle, utile per evitare eventuali disservizi e per mettere in rete l’acqua in eccesso (come quella dello Spino sfruttata per meno della metà della sua disponibilità).