Emilia Romagna, nel 2016 aumentano le donazioni (+20,3%) e i trapianti (+24,2%), calano le liste d’attesa (-14,8%)

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emilia romagna donazione organi da sx stefano bonaccini sergio venturi gabriella sangiorgi direttrice centro regionale trapianti
La Regione prima in Italia per numero di consensi rispetto alla popolazione: quasi 267.000 persone. Venturi un grande risultato reso possibile dalla professionalità del personale»

emilia romagna donazione organi da sx stefano bonaccini sergio venturi gabriella sangiorgi direttrice centro regionale trapiantiNel 2016 in Emilia-Romagna aumentano del 20% i donatori e del 24,2% i trapianti. Di conseguenza, le persone in lista d’attesa scendono da 1.272 a 1.084 (-14,8%), la metà delle quali provenienti da altre regioni. Sono poi oltre 276.000 i cittadini (276.260) che hanno registrato la propria volontà sulla donazione degli organi e dei tessuti.

Di questi, 266.880, vale a dire il 96,6%, lo ha fatto per dire “Sì”: numeri che collocano la regione al primo posto in Italia, assieme alla Valle d’Aosta, per numero di consensi rispetto alla popolazione, e al secondo posto per numero di dichiarazioni rilasciate, sempre in rapporto agli abitanti, seguita, rimanendo nel NordEst, dal Veneto (terzo), dal Trentino Alto Adige (sesto) e dal Friuli Venezia Giulia, penultimo prima della Campania nella percentuale di adesioni rispetto alla popolazione residente (solo l’1,1%).

É un bilancio positivo quello che emerge dai dati forniti dal Centro nazionale trapianti, aggiornati al 3 aprile 2017 e rielaborati dal Servizio statistica regionale. Numeri che permettono anche di pensare ad un nuovo progetto riguardante un futuro polo di trapianto di rene da cadavere, che sorgerà a Ravenna.

«Sono numeri che fanno onore alla nostra comunità e ne testimoniano la sensibilità rispetto a un tema di enorme importanza, che tocca da vicino la salute di tante persone – ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Questi risultati premiano il lavoro che da anni portiamo avanti assieme ad Aido, associazioni di volontariato ed Enti locali; e rendono merito allo sforzo straordinario messo in campo dal Centro riferimento trapianti sul fronte dell’informazione, della sensibilizzazione e della formazione». 

«Questi dati hanno un duplice valore – ha affermato l’assessore alle politiche per la salute, Sergio Venturi -, perché da un lato confermano che la cultura della donazione si sta rafforzando, e dall’altro testimoniano la qualità delle competenze, delle professionalità e delle tecnologie delle nostre Aziende sanitarie. Basti pensare alle prime donazioni a cuore fermo, che in Emilia-Romagna vengono già praticate con successo. E stiamo pensando a un futuro polo di trapianto di rene da cadavere a Ravenna, con un iniziale tutoraggio da parte dei chirurghi del Policlinico Sant’Orsola di Bologna e successivamente uno “spin-off” che renda la struttura indipendente. Certo – ha concluso l’assessore – i margini di miglioramento ci sono e proprio a questo puntiamo con la nuova campagna di comunicazione: diffondere sempre di più la sensibilità verso un tema di enorme importanza come è il trapianto che rappresenta per alcuni ammalati l’unica possibilità di sopravvivere e di migliorare la qualità della vita».

«L’aumento registrato nel 2016 per donazioni e trapianti – ha commentato la direttrice del Crt, Gabriela Sangiorgi – testimonia anche il grande lavoro realizzato da tutti i coordinatori locali delle singole Aziende sanitarie e dal volontariato, un alleato prezioso per diffondere la cultura della donazione. Donazione e trapianto possono crescere solo grazie ad un grande lavoro di squadra, capace di unire pubblico e privato, istituzioni e cittadini e – all’interno delle strutture sanitarie – professionisti con competenze diverse. Basti pensare che per ogni trapianto sono al lavoro oltre 100 persone tra medici, chirurghi, infermieri e tecnici».

Il numero dei donatori utilizzati è cresciuto progressivamente negli ultimi anni: erano 99 nel 2014, sono stati 118 l’anno successivo e hanno raggiunto quota 142 nel 2016 (+20,3% rispetto a dodici mesi prima). Nel 2016 si sono registrate le prime 5 donazioni a cuore fermo, ora possibili anche in Italia ed effettivamente praticabili in Emilia-Romagna grazie all’organizzazione del Crt e alla qualità delle competenze e delle tecnologie delle Aziende sanitarie. Le opposizioni dei parenti alla donazione, al momento della richiesta dei medici, sono contemporaneamente scese dal 30,1% del 2014 al 27,6% del 2015 e al 26,1% dell’anno scorso. Una percentuale inferiore rispetto alla media nazionale, inchiodata nel 2016 al 30,3% (era al 30,5% dodici mesi prima).

I trapianti sono cresciuti di una percentuale ancora superiore (complessivamente +24,2%), passando da 313 a 389. Ad essere aumentati percentualmente di più sono stati i trapianti di cuore (28, + 55,5%) seguiti da quelli di fegato (142, di cui 2 da vivente, + 23,4%). I trapianti di rene sono stati 212 (+21,8%), di cui 25 da vivente, sei quelli di polmone (5 nel 2015) e uno multiviscerale (come l’anno precedente).

Tutto ciò ha permesso di ridurre il numero delle persone in attesa di un trapianto: complessivamente, le liste comprendono 1.084 persone, 188 in meno rispetto all’anno precedente (-14,8%), di cui il 50% (520) proveniente da altre regioni. In particolare per il rene si è scesi da 920 persone a 802, per il fegato da 257 a 196, mentre per il cuore le liste sono stabili a quota 49 persone.

Sono 276.260 – al 3 aprile 2017 – i cittadini dell’Emilia-Romagna che hanno registrato la propria volontà sulla donazione degli organi e dei tessuti presso le Asl, i Comuni e l’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule). 266.880, vale a dire il 96,6%, lo ha fatto per dare il proprio consenso.

In Emilia-Romagna si svolgono le attività di trapianto d’organo per rene, rene-pancreas, cuore, fegato, polmone, intestino e multiviscerale. I trapianti d’organo vengono effettuati presso le Aziende ospedaliero-universitarie di Parma, Modena e Bologna, a cui si uniscono, per quel che riguarda il midollo osseo, anche l’Azienda Usl di Piacenza e ospedaliera di Reggio Emilia e per il trapianto di cute l’Ospedale Bufalini di Cesena.