Austria, polemiche sul presidente van der Bellen: «si arriverà a velo per tutte le donne per solidarietà»

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van der Bellen con donne velate
Strache: «sono esterrefatto. van der Bellen chieda scusa agli austriaci»

van der Bellen con donne velateSta provocando polemiche in Austria la proposta-provocazione del presidente Alexander Van der Bellen, che ha evocato la possibilità di chiedere un giorno a tutte le donne di indossare il velo, in segno di solidarietà contro l’islamofobia.

«Se le cose continueranno così, di fronte a questa dilagante islamofobia, arriverà il giorno in cui dovremo chiedere a tutte le donne di portare il velo, a tutte, per solidarietà verso quelle che lo fanno per motivi religiosi», ha detto Van der Bellen durante una discussione con un gruppo di studenti organizzata presso la rappresentanza delle istituzione europee a Vienna. 

La frase diventata oggetto di acceso dibattito dopo che la tv pubblica Orf l’ha trasmessa all’interno di un servizio sui primi 100 giorni del nuovo capo dello Stato. Il leader del partito populista della Fpoe, Heinz-Christian Strache, si è detto «esterrefatto» e ha chiesto delle pubbliche scuse. E la polemica si è estesa anche alla Germania. «Ad Alexander Van der Bellen verrebbe in mente di suggerire agli uomini musulmani di portare una kippah per mostrarsi solidali con i concittadini ebrei che oggi più che mai devono temere un nuovo antisemitismo?», si è chiesta la leader della AfD, Frauke Petry. 

Van der Bellen si è difeso: «non sono un grande simpatizzante del velo, ma in Austria c’è libertà di pensiero, libertà di espressione e libertà di abbigliamento». Il presidente voleva «opporsi alla stigmatizzazione delle donne che portano il velo», ha spiegato in un post il team che gestisce la sua pagina social. A far discutere è anche un’altra frase pronunciata da Van der Bellen nella stessa discussione, ma non andata in onda nel servizio di Orf: «se ricordo bene anche i danesi, durante l’occupazione tedesca, hanno fatto qualcosa di simile: i danesi non ebrei hanno iniziato a portare la Stella di David», come «gesto di resistenza contro la deportazione degli ebrei».