Martino Landi, presidente nazionale Faib, illustra a Bolzano e Trento le richieste avanzate a compagnie petrolifere e Governo
Revisione degli accordi con le compagnie petrolifere non più improntati al ribasso e alla solidarietà ma, ove possibile al rialzo; riduzione dei costi per la moneta elettronica; abolizione dell’obbligo di trasmissione telematica delle attrezzature self-service. Sono i tre punti principali della piattaforma indirizzata a Governo e compagnie petrolifere che Martino Landi, presidente nazionale della Faib- Confesercenti (Federazione Autonoma Italiana Benzinai), ha illustrato nella visita di due giorni in Trentino Alto Adige.
Landi ha incontrato i benzinai della regione a Trento nel corso di una partecipata assemblea, e il giorno dopo a Bolzano, dove ha incontrato i dirigenti della Provincia, Bruno Fontana e Alessandro Melchiori, accompagnato da Emanuela Passerini, vicepresidente della Faib altoatesina, e dal segretario provinciale della categoria, Salvatore Montella.
In Italia ci sono 23.000 impianti di carburante e la Faib è una delle associazioni più rappresentative del settore. Un comparto che sta ancora soffrendo la crisi, visto che in dieci anni il calo dei consumi di carburante tocca il 30%. «I problemi sul tavolo sono tanti – ha spiegato Landi – ma la priorità spetta al rinnovo degli accordi tra i gestori di impianti che rappresentiamo, le compagnie petrolifere e i retisti privati. Quasi tutti sono scaduti. Per anni, pur di salvare i posti di lavoro abbiamo raggiunto accordi al ribasso o di solidarietà. Adesso, visto che si vedono timidi segnali di uscita dalla crisi, chiediamo alle controparti di valutare accordi che mantengano quanto meno lo status quo, ove possibile che siano al rialzo sulle condizioni economiche. Consapevoli che non torneremo ai consumi di 10 anni fa».
Altro tema caldo è quello dei costi di gestione degli impianti, in testa quelli per la moneta elettronica che ricadono interamente sui gestori. «Chiediamo – ha argomento Landi – al Governo e alle banche di ridurre questi costi. In particolare il Governo si faccia carico della quota sulla componente accise e Iva che oggi pesa per il 60% sul prezzo finale del carburante». Sempre al Governo si è rivolto il presidente nazionale della Faib per chiedere l’abolizione dell’obbligo di trasmissione telematica degli impianti self-service «visto che il settore carburanti è ben tutelato sotto l’aspetto fiscale e normativo». Ed ancora al Governo la Faib ha chiesto massima vigilanza sul fatto che diverse multinazionali stanno progressivamente lasciando l’Italia «cedendo gli impianti a retisti privati che non possono garantire le scorte, l’efficienza e la qualità dei colossi mondiali». Proprio in Trentino Alto Adige la sola Esso ha ceduto una cinquantina di impianti a retisti privati.
A livello provinciale, la rete altoatesina è composta da 155 impianti sulla viabilità ordinaria e 6 sull’autostrada. «Settore strategico per l’intera economia, in testa mobilità e turismo – ha sottolineato Salvatore Montella, segretario della Faib provinciale – che necessita, però, di maggiori investimenti in tecnologia per garantire servizi di elevata qualità. Non possono essere solo i gestori a farsi carico degli investimenti, le compagnie petrolifere devono fare la loro parte».
Con la concorrenza sempre più forte dei distributori austriaci appena oltre il confine del Brennero, che vendono carburante a prezzi più bassi grazie alla minor tassazione statale, la misura adottata dalla Provincia, che ha ridotto la pressione fiscale agli impianti fino a 20 chilometri dal confine, piace anche alla Faib nazionale, che vorrebbe venisse estesa a tutte le zone di confine in analoga situazione.
Federico Tibaldo, presidente della Confesercenti altoatesina, ha assicurato il massimo sostegno all’azione della Faib per la tutela degli interessi dei benzinai. Il presidente Landi ha concluso illustrando il futuro degli impianti di carburante «che sempre di più dovranno fornire servizi complementari come ristorazione, minimarket, lavaggio auto, servizio gomme, autoriparazione. Una vasta gamma di servizi per aumentare i margini di redditività».