Mercato auto europeo in consolidamento. Unrae chiede abolizione superbollo auto

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Valente: «a sei anni dalla sua approvazione, la gabella sulle auto potenti oltre 250 Cv ha sostanzialmente fallito e distorto il mercato»

mercato auto automobili autoparco 3Balzo in avanti del mercato auto europeo che a marzo realizza un incremento a doppia cifra (+10,9%), con la 41esima crescita (su 43), complice una diversa calendarizzazione delle festività rispetto allo scorso anno, registrando il marzo più alto di sempre. Il I trimestre 2017 per l’Europa (28 Paesi+EFTA) chiude con un incremento dell’8,2% rispetto allo scorso anno.

Secondo i dati diffusi dall’ACEA – l’Associazione dei costruttori europei – le immatricolazioni di auto nuove sono state, infatti, 4.256.202 contro le 3.932.911 dello scorso anno. Come in gennaio (+10,1%), a contribuire all’ottima performance del I trimestre il risultato a doppia cifra del mese di marzo 2017 che, con 1.936.839 vendite, aumenta del 10,9% rispetto alle 1.745.823 del marzo 2016. In positivo, nel trimestre, tutti i Paesi ad eccezione dell’Irlanda; si segnala la potenziale ripresa della Grecia dopo la profonda crisi economica. Tra i 5 principali mercati, l’Italia si posiziona al primo posto per incremento rispetto ai risultati dello scorso anno, con un +11,9% (anche se l’andamento delle immatricolazioni esplode l’ultimo giorno del mese a seguito dell’andamento delle immatricolazioni fatte dalle concessionarie spinte dalle case per centrare gli obiettivi, finendo per alimentare il fenomeno delle “chilometri zero”), seguita da Spagna (+7,9%), Germania (+6,7%), UK (+6,2%) e Francia (+4,8%).

«Questi volumi di vendita lasciano presagire il consolidamento della crescita del mercato europeo – commenta Romano Valente, direttore generale Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – anche se permangono incertezze sul quadro politico, istituzionale ed economico con i temi che attraversano almeno 4 dei principali mercati . Le scelte politiche di stimolo al rinnovo del parco, come ora la VED in UK, saranno vincenti e richiamano attenzione sull’opportunità per il mercato italiano di accelerare lo smaltimento del parco anziano se si riuscisse a realizzare un coordinamento tra i provvedimenti sulla mobilità, che sovente vengono presi in forma estemporanea ed emergenziale». 

L’Unrae critica l’immobilismo dei vari governi che si ostinano a mantenere l’odioso (ed inutile) balzello del bollo maggiorato che colpisce le auto con potenza superiore ai 185 KW – 250 Cv. «Dall’uscita dalla crisi nel 2015, si assiste ad un recupero dell’immatricolato delle auto da 185 kW di appena il +3,8% nel 2016 rispetto ai volumi del 2011: il super bollo ha fallito nella sua missione e solo eliminandolo si può ripristinare un potenziale di domanda tale da assicurare un ritorno fiscale in grado di compensare totalmente la manovra e generare nuovi posti di lavoro». Per Valente «senza super bollo, si rinnesca il ciclo positivo del settore». 

Il superbollo previsto per le auto con potenza superiore ai 185 kW è «una misura anticostituzionale perché tratta allo stesso modo utenti che hanno capacità contributive diverse – spiega Eugenio Blasetti, responsabile comunicazione di Mercedes-Benz Italia -. Una tassa che ha l’ulteriore svantaggio di deprezzare fortemente i veicoli potenti che, non trovando più il secondo o terzo acquirente, prendono la strada dell’estero con valori svalutati, distruggendo in questo modo il valore italiano». Per Pietro Innocenti, direttore generale Porsche Italia, «gli effetti sono devastanti, una fuga dall’Italia e il crollo per noi del 35% delle vendite». «Una realtà triste tutta italiana – incalza Marco Alù, direttore relazioni esterne Ford Italia – che andava abolita subito». Secondo Lidia Dainelli, direttore pubbliche relazioni e stampa Jaguar Land Rover Italia «serve una formula che non danneggi la passione per l’auto, traino per l’acquisto di vetture come le nostre». Angelo Sticchi Damiani presidente Aci ribadisce che il super bollo «compromette il patrimonio auto italiano con il conseguente mancato gettito per le casse dello Stato e quindi, anche se può sembrare una scelta anti sociale, il super bollo andrebbe abolito».