La leggenda del pianismo internazionale Arcadi Volodos in concerto con l’Orchestra Haydn

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Arcadi Volodos Foto Marco Borggreve 1
In programma l’esecuzione del celebre concerto per piano e orchestra n.2 di Brahms oltre a Pan Ochi di Sibelius e alla Sinfonia n.9 di Šostakovič

Arcadi Volodos Foto Marco Borggreve 1Il pianista russo Arcadi Volodos sarà ospite per la prima volta dell’Orchestra Haydn a Bolzano (martedì 11 aprile, ore 20.00, Teatro Comunale) e Trento (mercoledì 12 aprile, ore 20.30, Auditorium). La critica lo ha definito una “leggenda che incute paura”. Arcadi Voldos, il “genio del piano” che dal 1996 sta spopolando nelle più prestigiose sale concertistiche di tutto il mondo.

L’artista russo è giunto ai vertici del pianismo internazionale senza aver vinto nessun concorso. Musicista dotato d’un talento prodigioso, Volodos è nato a San Pietroburgo, figlio di genitori cantanti. Studia il piano fin da quando aveva otto anni, però senza convinzione. A 16 anni è un suo insegnante a spingerlo a consacrarsi a questo strumento. Entra al Conservatorio di Mosca dove studia con Galina Eguizarova, per proseguire quindi a Parigi con Jacques Rouvier e a Madrid con Dimitri Bashkirov. «All’epoca non speravo assolutamente di riuscire a far carriera». Invece, nel 1996 al direttore artistico della Sony Classical bastano tre minuti di audizione per scritturarlo. Nel 1997 esce il primo CD, Piano Transcriptions, ed è un successo clamoroso. «Musicalità brillante ed eloquente», egli appare come «un autentico eroe, esponente della migliore scuola virtuosistica russa». Volodos è apparso nelle grandi sale da concerto internazionali, tra cui il Konzerthaus e la Philharmonie di Berlino, la Carnegie Hall di New York, il Theatre des Champs-Elysees di Parigi, il Festival di Salisburgo, la Suntory Hall di Tokio e il Musikverein di Vienna; in Italia Volodos ha tenuto dei recital a Bologna, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Roma, Torino, Udine e Venezia nonché al Festival di Brescia e Bergamo. Nel 2001 ha vinto il Premio Abbiati della critica musicale italiana.

A Bolzano e Trento si esibirà nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore di Johannes Brahms. Opera della più piena maturità brahmsiana, il Concerto fu terminato nel 1881 e nacque, se dobbiamo credere allo stesso autore, con relativa e insolita facilità. Si tratta di uno dei più imponenti Concerti per pianoforte di tutta la storia della musica, tanto da renderlo accessibile soltanto a pianisti di gran razza. Ebbe la sua prima esecuzione pubblica a Budapest, il 9 novembre del 1881 con l’autore al pianoforte. Vivissimo ne fu il successo.

Il programma del concerto, che vedrà tornare sul podio dell’Orchestra il suo direttore principale, Arvo Volmer, presenterà inoltre la Sinfonia n. 9 di Dmitrij Šostakovič, la più concisa delle sinfonie dell’autore russo. Scritta nel 1945 ed eseguita per la prima volta nel novembre di quell’anno dall’Orchestra Sinfonica di Leningrado diretta da Eugenio Mravinski, nacque per ricordare le sofferenze, lo sforzo e la vittoria del popolo sovietico nella guerra contro la Germania nazista.

In apertura di serata sarà proposto Pan och Eco, op. 53a, intermezzo per orchestra composto da Jean Sibelius nel 1906.