Intanto il governo centrale manovra per una norma “salva-Tosi” consentendo il terzo mandato per i sindaci con più di 15.000 abitanti
E’ ufficiale: «Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord a Verona sosterranno convintamente la candidatura a sindaco di Federico Sboarina» afferma una nota congiunta distributa a livello nazionale dalle tre formazioni politiche che hanno trovato l’accordo unitario sul nuovo candidato sindaco del centrodestra che andrà a chiudere l’esperienza tosiana alla guida della città scaligera.
Secondo la nota, quella di Sboarina «è il nome giusto per riconquistare Verona e ridare alla città un’amministrazione di centro-destra. Verona è una città moderata e innovatrice: Sboarina è il migliore punto di sintesi fra le diverse anime del centro-destra che da oggi sono impegnate insieme per vincere questa difficile sfida per il futuro della città. Rinnovamento e competenza insieme fanno di Sboarina il migliore candidato non solo per vincere ma per assicurare alla città scaligera cinque anni di buon governo e di crescita».
Intanto, prosegue il lavorio sottotraccia per consentire un futuro politico al sindaco uscente della città, Flavio Tosi: secondo indiscrezioni giornalistiche, il governo Gentiloni sarebbe al lavoro per consentire il terzo mandato anche ai sindaci dei comuni con più di 15.000 abitanti. Uno scenario che il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale veneto, Nicola Finco, bolla come «è chiaramente un prezzo che Gentiloni deve pagare in cambio del sostegno di forze politiche che hanno perso il consenso dei cittadini, ma che mantengono fede alla poltrona romana. Sarebbe un decreto “salva-Tosi” per garantire al sindaco di Verona la possibilità di ricandidarsi. Era chiaro che il sostegno dello sparuto gruppo di tosiani al Governo Renzi prima e a quello Gentiloni poi, non sarebbe stato a titolo gratuito». Se le indiscezioni giornalistiche fossero fondate, per Finco questa sarebbe «la conferma di quanto noi sosteniamo da tempo: il contributo di Tosi ai governi PD portava con sé delle richieste ben precise, compreso la richiesta di deliberare sulla possibilità di un terzo mandato per i sindaci. Questa azione, se si verificasse, sarebbe l’immagine della peggiore politica, autoreferenziale e lontana dalla necessità dei cittadini. Da tempo chiediamo a Roma di occuparsi delle problematiche che affliggono i veneti, crash delle popolari su tutti. Loro invece hanno solo il tempo per occuparsi degli affari propri».