Autostrade del mare: il Friuli Venezia Giulia ha realizzato un modello di valenza europea

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FVG Wojciech Sopinski Advisor coordinatore europeo Brian Simpson Brian Simpson Coordinatore europeo Autostrade del mare Debora Serracchiani e Zeno DAgostino
Simpson: «l’Italia ha un ruolo fondamentale nella politica marittima europea»

FVG Wojciech Sopinski Advisor coordinatore europeo Brian Simpson Brian Simpson Coordinatore europeo Autostrade del mare Debora Serracchiani e Zeno DAgostino«Il Friuli Venezia Giulia ha sfruttato al massimo le autostrade del mare e le ha trasformate in quelle autostrade intermodali a cui punta l’Europa» ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, intervenuta al convegno “Le Autostrade del mare. La dimensione marittima della rete Ten-T», promosso alla Stazione marittima di Trieste da “The Medi Telegraph” in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Autorità portuale del sistema dell’Adriatico orientale.

Il sistema regionale, ha detto Serracchiani, ha «risposto anche al secondo bisogno indicato dalla Commissione europea e dal Governo italiano, quello di riuscire a creare le condizioni di un partenariato virtuoso tra pubblico e privato. Il porto di Trieste lo realizza non solo con investimenti pubblici, pari a circa 300 milioni, ma con 700 milioni di investimenti privati che ci permetteranno di aumentare le infrastrutture, in particolare le piattaforme logistiche e i moli, e d’altra parte di intervenire – grazie soprattutto alle risorse che ci ha concesso il Governo italiano ma anche alle risorse europee – sugli impianti tecnologici del nodo ferroviario di Campo Marzio». Secondo Serracchiani, con l’hub portuale di Trieste, grazie all’apporto dell’intermodalità, «si può auspicare di arrivare a un numero di treni che permetta di movimentare 2 milioni di teu».

Brian Simpson, coordinatore dell’Ue per le Autostrade del mare, ha sottolineato come l’Italia abbia «un ruolo fondamentale nella politica marittima europea». Le autostrade del mare sono parte della politica europea Ten-T delle infrastrutture europee, ha dichiarato il Coordinatore, spiegando i tre pilastri che sostengono l’approccio Ue al tema: «le priorità sono l’ambiente, l’integrazione del trasporto marittimo nella catena logistica, la sicurezza marittima». Settori in cui l’Ue è pronta a finanziare progetti per ridurre emissioni, introdurre innovazione tecnologica, promuovere scambi intermodali e trasporti verticali all’interno dell’unione. Simpson ha tessuto le lodi del lavoro fatto da Trieste in questi anni, in particolare nei rapporti con la Turchia con la possibilità di veicolare oltre 300.000 semirimorichi all’anno.

Secondo quanto ha reso noto il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, il 48% del traffico ferroviario nel porto di Trieste fa capo al traffico “ro/ro”, a fronte di un 22% di container e a un 24% di treni industriali. «Le autostrade del mare non sono quindi un tema di serie B», ha rilevato D’Agostino, il quale, oltre a evidenziare il dinamismo degli imprenditori turchi sullo scalo di Trieste (al Molo V, ad esempio, il terminal intermodale vede investimenti al cento per cento privati), ha indicato un quadro di aspettative crescenti. Se, infatti, «il traffico inframediterraneo è fondamentalmente costituito dalle autostrade del mare», una volta risolte le instabilità politica del Nord Africa, «il Mediterraneo – così D’Agostino – non può che migliorare dal punto di vista economico nei prossimi anni».

Altro vantaggio del porto di Trieste, sottolineato dal presidente dello scalo, è di essere collegato fino al Baltico a una rete ferroviaria i cui i tunnel hanno una capienza ideale, per effetto della quale i treni possono caricare i semirimorchi. Questo rappresenta, per il versante tirrenico e per i porti dell’area di Slovenia e Croazia, «un gap infrastrutturale pesante» in prospettiva di una crescita del traffico. Proprio sulla direttrice del corridoio Adriatico-Baltico, Serracchiani e D’Agostino hanno evidenziato lo sviluppo concreto che riguarda il porto di Trieste, con la partenza del servizio intermodale verso Goteborg, che in prospettiva punta a raggiungere San Pietroburgo.