Zaia: «più crescono i numeri, più sono i delinquenti. Deriva vergognosa e inevitabile se alle parole non seguono i fatti». Berlato: «chiudere immediatamente i centri di accoglienza di Bagnoli e Conetta»
In Veneto cresce l’insofferenza della popolazione e della politica verso il continuo crescere di episodi di delinquenza che hanno come protagonisti gli immigrati più o meno legali. Se ne fa partecipe il presidente della regione del Veneto, Luca Zaia, che chiede interventi immediati per riportare la situazione entro livelli se non di normalità, almeno di sopportabilità.
«Se è vero, com’è vero, che non tutti gli immigrati sono malfattori, è altrettanto vero che, più ne arrivano, più si alza la quota dei delinquenti – sbotta Zaia -. I segnali sono inquietanti e univoci. Vertici di parole, l’ultimo ieri, servono a ben poco, così com’è inutile indicare qualche rara presunta rondine, che non fa primavera, in un panorama che più fosco non si può».
Zaia parla di «preoccupante recrudescenza, inevitabile visto che i numeri aumentano di giorno in giorno, dei reati commessi da persone immigrate, che di certo non sfuggono né dalla fame, né dalla guerra, né dalle discriminazioni, ma semplicemente hanno capito che l’Italia è il ventre molle del mondo intero e che pagare per un reato commesso è purtroppo l’eccezione che conferma la regola».
« Prima di indicare presunti modelli virtuosi e premiare Prefetture efficienti – aggiunge Zaia – si chieda come stanno davvero le cose ai sindaci di Cona, Bagnoli e Agna, si guardi l’insulto al buon senso della Caserma Serena di Treviso, si chieda alla brava gente che frequentava i parchi di Mestre prima che decine di sedicenti profughi si appropriassero del racket e dello spaccio di droga, si chieda a chi frequenta Venezia, destinazione turistica mondiale, dove in poche settimane risultano raddoppiati gli immigrati che mendicano, in modo a volte anche aggressivo. Si chieda alla donna che ha rischiato di essere violentata a Bagnoli, si chieda alle forze dell’ordine, che più ne prendono e più sequestrano droga e più se li ritrovano davanti pochi giorni dopo, si chieda alla magistratura, spesso costretta ad applicare leggi colabrodo grazie alle quali in galera praticamente questi personaggi non vanno più».
Una situazione non più tollerabile, secondo Zaia, «grazie all’ipocrisia buonista italiana e al razzismo istituzionale europeo. Di mezzo ci siamo noi, c’è la brava gente, ci sono le donne che devono guardarsi le spalle sempre più spesso, i ragazzini tirati dentro nella droga nei parchi, ed è una ferita per uno Stato che voglia essere degno di chiamarsi tale».
Per cercare di arginare una situazione sempre più intollerabile, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Sergio Berlato, ha presentato una mozione in Consiglio regionale del Veneto per chiedere alla Giunta di intervenire nei confronti del Governo nazionale al fine di far chiudere immediatamente i due centri di accoglienza per i clandestini situati tra i comuni di Bagnoli di Sopra, Agna nel padovano e Cona nel veneziano.
«Questi due Centri – spiega Berlato – sono vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. La situazione di forte tensione sociale che cresce continuamente nelle tre comunità ha ormai raggiunto livelli insostenibili. I sindaci fin dall’inizio hanno fatto presente alle autorità preposte, a partire dal Prefetto, che le due ex-basi militari di Conetta e San Siro erano inadeguate ad ospitare un numero cosi elevato di presunti profughi, ma tali segnalazioni sono rimaste inascoltate nonostante il susseguirsi di gravi episodi, ultimo in ordine di tempo la violenta aggressione ai danni di una residente del posto, scappata fortunatamente ad un tentativo di stupro da parte di un sedicente profugo, senza dimenticare le tensioni e gli scontri verificatisi a seguito della morte di un’ospite ivoriana».
Secondo Berlato «per quanto riguarda i clandestini già arrivati nel nostro Paese è indispensabile velocizzare i processi per il riconoscimento dello status di rifugiato per chi realmente scappa da conflitti e persecuzioni, rimpatriando immediatamente tutti quei soggetti che invece non hanno diritto di permanere sul nostro territorio. Dal momento che le politiche di accoglienza attuate finora dal Governo si sono dimostrate fallimentari – chiosa Berlato – chiediamo che si cambi immediatamente rotta, anche per evitare che questo fenomeno epocale possa diventare ingestibile e finisca irrimediabilmente per travolgere tutto e tutti».