Ricerca condotta dall’Ospedale civile di Baggiovara (MO) in collaborazione con Unimore
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Epilepsia” condotto all’Ospedale Civile di Baggiovara, in collaborazione con ricercatori Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – ha identificato per la prima volta la presenza di una riduzione significativa di molecole anticonvulsivanti prodotte dal tessuto cerebrale, appartenenti alla famiglia dei neurosteroidi.
Lo studio, secondo gli esperti, potrebbe costituire motivo per adottare nuove terapie mirate alla cura dello stato di male epilettico, grazie alla disponibilità di farmaci steroidei che fungono da precursori delle molecole che sono risultate diminuite in questa grave patologia neurologica.
Ricercatori dei dipartimenti di Neuroscienze e di Medicina di laboratorio ed anatomia patologica, in collaborazione con ricercatori Unimore dei Dipartimenti di scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze e di scienze della vita, hanno pubblicato lo studio dedicato alla determinazione delle molecole denominate allopregnanolone, pregnanolone e pregnenolone solfato, steroidi prodotti nel tessuto cerebrale per modificazione del colesterolo, che hanno la proprietà di regolare l’insorgenza e la ricorrenza delle crisi epilettiche.
Queste molecole sono state caratterizzate nel liquido cefalorachidiano ottenuto da pazienti affetti da stato di male epilettico, una gravissima patologia neurologica che richiede interventi terapeutici immediati per poter salvare la vita dei pazienti che ne siano affetti. Uno sbilanciamento fra eccitazione, promossa dallo steroide pregnenolone solfato che resta invariato nel liquido cefalorachidiano dei pazienti studiati, ed inibizione, questa tendenzialmente potenziata dagli steroidi allopregnanolone e pregnanolone che, però, sono diminuiti, potrebbe essere l’elemento critico per il quale lo stato di male epilettico si innesca in alcuni pazienti e non in altri.