Alto Adige: chiesta una commissione parlamentare d’inchiesta per fare luce sulla condizione degli italiani

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Tunnel ferroviario brennero micaela biancofiore
Biancofiore: «finalmente ci si accorge a che livello sia giunta la convivenza tra i tre gruppi etnici in provincia di Bolzano»

Tunnel ferroviario brennero micaela biancofioreUna commissione d’inchiesta parlamentare per fare luce sulle reali condizioni di vita del gruppo etnico italiano in Alto Adige: lo chiede la deputata azzurra Michaela Biancofiore, originaria di Bolzano, per «portare alla luce il disagio e l’alienazione della comunità italiana dell’Alto Adige».

Di recente, i media nazionali hanno portato alla ribalta tanti piccoli e grandi questioni che riguardano la convivenza tra i tre gruppi etnici (tedeschi, maggioranza assoluta, italiani e ladini) che vivono nel Tirolo meridionale: «finalmente anche il mondo mediatico e politico italiano si accorgono della mia verità sull’Alto Adige , per la quale mi batto da anni avendo trovato più di qualche avversione in passato, anche nel mio partito. Ringrazio di cuore quei giornalisti nazionali che sempre più spesso stanno sollevando la polvere nascosta sotto il bellissimo tappeto della mia terra – dice la Biancofiore -. L’assenza di alcuni diritti civili fondamentali come il libero diritto di voto, l’obbrobrio del censimento etnico, la toponomastica, la proporzionale etnica sono mie battaglie storiche portate in Parlamento e caratterizzate da un silenzio assordante innanzitutto delle istituzioni italiane che dovrebbero garantire l’unità della nazione. Ora – avverte Biancofiore – è il momento opportuno affinché il mondo italiano, anche nazionale, abbia un sussulto di orgoglio e richieda insieme a me, ai miei capigruppo Brunetta e Romani che si sono dimostrati sensibili alla materia, l’istituzione di una commissione di inchiesta sulle condizioni della comunità italiana dell’Alto Adige e riequilibrio di poteri fra i gruppi linguistici, che ha dei responsabili facilmente individuabili». Ovvero il partito tedesco di maggioranza assoluta, la SVP, che da decenni governa la provincia di Bolzano in modo quasi assolutistico giovandosi dalla stampella compiacente della DC, prima, e del PD, oggi, “obbligata” per Statuto speciale di autonomia a partecipare ad un teorico cogoverno della provincia di Bolzano in rappresentanza del gruppo etnico italiano. 

A fare traboccare il vaso della tolleranza il recente tentativo di imporre l’abrogazione di gran parte della toponomastica italiana dalle insegne di strale, località e luoghi a favore di una dizione esclusivamente in lingua tedesca. Tentativo stoppato sul fino di lana, ma non si sa per quanto.