In Veneto copertura al 92,6% dei giovani da 2 a 18 anni; in Friuli Venezia Giulia indice sotto il livello di sicurezza. Coletto: «in carenza dell’obbligo, è vincente l’informazione capillare»
Se in Italia è “allarme morbillo”, con un aumento del 230% dei casi da gennaio 2017, la situazione in Veneto è al momento sotto controllo ed è continuamente monitorata, con un numero di casi che al momento non suscita allarme. Non solo, ma le coperture vaccinali sono in significativo aumento. Viceversa, in Friuli Venezia Giulia la copertura è bassa, e non sufficiente ad arginare la diffusione della malattia.
Entrando nel dettaglio, in Veneto per il morbillo è stata fatta una rilevazione mirata alla valutazione di tutta la popolazione compresa tra i 2 ed i 18 anni, con un risultato di copertura vaccinale pari al 92,6%; tale fascia d’età consente di valutare appieno una buona protezione da questa malattia. Rilevante è l’aumento per l’ultimo anno osservato, quello dei nati nel 2014, che tocca l’89,2% con un aumento di due punti rispetto al precedente rilevamento.
In significativo aumento, tra i tanti, anche il vaccino antipolio, che ha raggiunto, sempre considerando la popolazione tra 2 e 18 anni, una copertura al 95,7% per la prima dose e al 94,5% per la seconda. In evidente calo sono anche i dinieghi a vaccinare i propri figli, scesi in un breve periodo dal 6,4% a 5,1%.
«Questi dati – dice l’assessore regionale alla sanita, Luca Coletto – confermano la bontà delle scelte fatte mantenendo la non obbligatorietà e affiancandola a un lavoro quotidiano di informazione e responsabilizzazione dei genitori. Il semplice obbligo non paga – aggiunge l’assessore – perché la gente non è stupida e, se informata adeguatamente come facciamo in Veneto, capisce e aderisce con quella convinzione che non può esserci in regime di obbligatorietà. Morbillo a parte, è straordinario il dato complessivo: un aumento generalizzato delle coperture in anni nei quali il fronte degli scettici e dei contrari, unito alle bufale del web, avevano allontanato molte coppie dalla cultura della vaccinazione consapevole».
Prendendo in considerazione altri vaccini tra i più conosciuti, quelli per la difterite e polio risultano avere una copertura del 92%; per il tetano 92,4; per la pertosse 92%; per l’epatite B il 91,4%; per l’hib (haemophilus influenzae) il 91,2%. Nelle nuove schede ministeriali di rilevazione sono state inserite anche nuovi tipi di coperture: in Veneto, quella per la parotite è all’89%; per la rosolia all’89,1%; per la varicella all’86,8%; per il meningococco C al 91,7%; per lo pneumococco (ciclo completo) all’85,5%. Bene anche la valutazione per il temuto papilloma virus, causa del tumore della cervice dell’utero: a fine 2016, per le ragazze nate tra il 1996 ed il 2004 (200.323 ragazze), risultano una copertura pari al 79,8% per la prima dose e del 76,1% per il ciclo completo. Molto rilevante è infine l’adesione alla vaccinazione papilloma virus dei maschi, che ha visto il primo gruppo chiamato attivamente (nati nel 2004) raggiungere una copertura del 62,7% per la prima dose ed un completamento del ciclo vaccinale già del 53,5%.
Nei primi mesi del 2017, contrariamente a quanto accade in altre aree d’Italia, in Friuli Venezia Giulia non si è registrato un anomalo incremento di casi di morbillo, ma la copertura vaccinale è troppo bassa anche in regione, e l’infezione può diffondersi, anche se a fine 2016 si sono rilevati due aree di casi di morbillo, rispettivamente nella zona di Pordenone e in quella di Latisana (Udine), che hanno coinvolto complessivamente sette persone tra bambini, adolescenti e giovani adulti.
Nonostante la vaccinazione sia fortemente raccomandata e gratuita, anche in Friuli Venezia Giulia le coperture vaccinali si sono pericolosamente abbassate, raggiungendo l’85% dei bambini a 24 mesi d’età, meno in alcune zone, rispetto al 95%, considerato valore soglia indispensabile per arrestare la circolazione del virus.