La piattaforma fotografica sarà digitalizzata. Già in archivio 17.000 immagini storiche
Cinque linee guida per la gestione competente di fotografie storiche grazie allo sviluppo e l’incremento della qualità, la raccolta sul portale di riferimento “Piattaforma fotografia” di circa 12.000 fotografie da fondi pilota di recente acquisizione e altri 5.000 file di immagine metadati dell’amministrazione pubblica visibili grazie a due mostre reali e due virtuali, e lo sviluppo di un’applicazione per dispositivi mobili per la fruizione e la mediazione di foto storiche.
Sono gli esiti concreti che si intende conseguire grazie al progetto “Patrimonio fotografia. Competenza nell’utilizzo – accesso libero. Strategie innovative” realizzato nell’ambito del programma europeo Interreg Italia-Austria V A. Partito il 1 gennaio 2017, il progetto si concluderà entro la fine di giugno 2019. L’investimento complessivo è di 1,348 milioni di Euro, fra fondi UE (EFRE), sostegno nazionale e fondi propri. Così ha riassunto il progetto il suo responsabile scientifico, Martin Kofler.
Partner di progetto sono l’associazione tirolese Verein Tiroler Archiv für photographische Dokumentation und Kunst (TAP) di Lienz, che funge da capofila per la riconosciuta competenza nella gestione delle foto storiche, il comune di Brunico, che ha già maturato esperienze in materia, e le ripartizioni Cultura tedesca, e Musei della provincia di Bolzano. Partner associati sono due enti tirolesi, il Tiroler Landesmuseen e il Tiroler Bildungsforum di Innsbruck, l’Archivio provinciale di Bolzano e l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
Gli obiettivi che s’intende raggiungere con il progetto sono stati illustrati nella sede della provincia di Bolzano dagli assessori provinciali altoatesini Philipp Achammer e Florian Mussner, della collega tirolese Beate Palfrader, del presidente del “Verein Tiroler Archiv” Richard Piock, e del sindaco di Brunico Roland Griessmair.
Le linee guida, che saranno pubblicate in rispettivi manuali in tedesco/italiano/inglese (Storia della fotografia in Tirolo e Alto Adige, Diritti fotografici, Archiviazione fisica e analisi contenutistica, Digitalizzazione e ritocco, Archiviazione sul lungo periodo), sono importanti per un approccio qualificato alla fotografia storica e intese quali supporto alle persone che lavorano su base volontaria nella cronistoria, negli archivi, nei musei e nell’educazione permanente. Per loro e per tutte le persone interessate sono previsti seminari modulari, corsi di formazione online (e-learning) e consulenze in modo da metterli nelle condizioni di destreggiarsi con il “patrimonio fotografia” analogico e digitale per poterlo gestire secondo criteri di qualità richiesti per la digitalizzazione, la conservazione e l’archiviazione.
Un aspetto importante del progetto è quello dell’“open government data”, la messa a disposizione della collettività dei dati aperti generati dalla pubblica amministrazione, con l’accesso libero e gratuito al patrimonio fotografico. Le immagini dei fondi pilota saranno messe a disposizione di tutti sotto forma di licenza “Creative Commons”. Palfrader ha sottolineato come «la fotografia rifletta la storia culturale, i cambiamenti della società e ponga in evidenza gli elementi comuni. Assume, pertanto, rilievo la dimensione transfrontaliera e il coinvolgimento di enti culturali di rilievo, e l’intensificazione della collaborazione».
«L’accesso aperto al patrimonio fotografico storico è importante per tramandare lo stesso alle generazioni future – ha affermato Mussner -. Grazie alle immagini del passato, è facilitata la memoria storica e anche la cultura ladina acquisisce maggior valore, lo si deve ai nostri antenati». «In un’epoca dove lo scambio di foto avviene di frequente per via digitale, è importate rilevare il patrimonio culturale e renderlo accessibile a tutti – ha detto Achammer -. Grazie allo sviluppo di una app, sarà possibile visualizzare i luoghi dove si è, nel passato, attraverso le fotografie storiche degli stessi. Importante l’elaborazione di linee guida comuni per la gestione delle foto storiche, che, come ha ricordato l’assessore potranno essere mese a conoscenza di cronisti, operatori museali e di tutti gli interessati, attraverso la modalità dell’e-learning con workshop modulari online».