Fenomeno dovuto al consistente aumento contributo unificato. Crescono i ricorsi in materia di appalti pubblici. Vigotti: «andiamo verso una giustizia per ricchi»
Inaugurazione a Trento dell’anno giudiziario della magistratura amministrativa con la presentazione dei dati relativi all’anno appena concluso che ha visto l’attività giurisdizionale in calo rispetto al biennio 2014 – 2015, anche se crescono i contenziosi in materia di appalti, in percentuale l’11% del totale.
Non si tratta però di procedimenti aperti da piccole imprese, ma da solide realtà imprenditoriali, a causa soprattutto dell’aumento degli oneri, in particolare del contributo unificato, cioè la tassa che i contribuenti devono pagare allo Stato per l’iscrizione a ruolo delle cause civili davanti al Tribunale e al Giudice di pace e, appunto, avanti al Tar. La causa è anche dovuta al continuo calo di appalti pubblici, cosa che rende le varie imprese particolarmente disponibili a contendersi tra loro la commessa, attaccando la vincente anche per minuzie sperando nel ribaltamento dell’esito della gara.
Nel corso del 2016 sono stati trattati 337 ricorsi a fronte dei 471 del 2015 e dei 505 del 2014. Quelli definiti sono stati 409. Tutti i ricorsi vengono discussi e definiti entro l’anno, nonostante che manchino 2 magistrati togati rispetto all’organico previsto.
«Il calo è dovuto in parte ad una crisi economica generale, e poi, per quanto riguarda il nostro settore specifico, è dovuto all’aumento del contributo unificato, che senz’altro incide e discrimina le varie opportunità di adire al giudice – spiega la presidente del Tribunale amministrativo regionale, Roberta Vigotti -. E’ chiaro che a fronte di esborsi particolarmente rilevanti solo chi è davvero convinto delle proprie ragioni, e soprattutto chi se lo può permettere, fa ricorsi che sono suscettibili di pesare molto sull’economia sia delle imprese che dei singoli. Si rischia di andare verso una giustizia per ricchi, perlomeno, si discrimina in base al censo. Quando si aumenta il contributo unificato è chiaro che il discrimine è basato su questo» chiosa la presidente.
Oltre agli appalti, le materie più trattate dal Tar di Trento nel corso del 2016 riguardano il settore della tutela ambientale e le aree protette, in particolare per questioni di compatibilità urbanistica tra opere e paesaggio. Altri contenziosi interessano invece temi come la caccia, ma anche l’assegnazione delle sedi territoriali per le farmacie, e i ricorsi dei docenti precari sulla scuola, per cui si attende il pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato.