Friuli Venezia Giulia al via nuova campagna prevenzione tumori

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guarigioni dai tumori tumore cervice utero grafica
Telesca: «la prevenzione è un investimento: quello che spendiamo lo recuperiamo in termini di salute dei cittadini e di minori costi sanitari»

tumore cervice utero grafica«Puntiamo molto sulla prevenzione, a cui sono destinate importanti risorse del bilancio regionale, e lo screening è, in questo senso, uno strumento fondamentale. La nuova campagna informativa nasce proprio per accrescere la percentuale di adesioni che oggi tocca il 60 per cento. Un dato significativo, cresciuto nel tempo, che vogliamo incrementare ancora, fino a  raggiungere nel 2017 il 70 per cento, in particolare per quanto concerne il colon retto» ha  detto l’assessore alla salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, presentando la nuova campagna di informazione dedicata agli screening dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon retto.

Sui tumori femminili, Telesca ha voluto ricordare lo studio, in stato avanzato, per allargare lo screening senologico a donne, più giovani rispetto all’età prevista, che possono avere una predisposizione familiare al cancro.

«La campagna informativa – ha spiegato Telesca – è pensata per far conoscere maggiormente l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce; le persone devono continuare a comprendere la strategicità degli screening. Si tratta – ha aggiunto – di un investimento importante sulla salute dei cittadini perché molto spesso attraverso gli screening si può intercettare per tempo la malattia. La prevenzione è un investimento: quello che spendiamo lo recuperiamo in termini di salute dei cittadini e di minori costi sanitari».

La partecipazione, secondo Telesca, incide anche sulle liste d’attesa: «una buona adesione consente di avere una migliore organizzazione nell’erogazione delle prestazioni e, in modo indiretto, incide sui tempi d’attesa».

L’iniziativa è nata dal coinvolgimento degli operatori dello screening, lavorando sulla complessità delle ragioni che inducono le persone a partecipare o meno a questo importante strumento di prevenzione. Sono stati quindi scelti slogan e immagini differenziati per gli screening femminili (mammella e collo dell’utero) e per quello del colon retto (che si rivolge anche agli uomini, più restii a sottoporsi agli esami), evocando rispettivamente un’alleanza fra le generazioni e il sentimento di responsabilità nei confronti di chi amiamo. 

Durante la conferenza stampa sono stati presentati anche i dati sull’adesione al programma regionale di screening, che confermano come circa il 60% dei cittadini della regione si affidi stabilmente agli screening oncologici organizzati dalla Regione. In Friuli Venezia Giulia il primo programma ad essere attivato è stato quello per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina, che dal 1999 al 2015 ha visto aumentare l’adesione dal 40% al 59,4%. I dati, dal 2000 al 2015, rivelano che 60.902 donne su 102.469 invitate allo screening hanno aderito. Il 2,5 per cento delle aderenti (1.534) sono state sottoposte ad un esame di secondo livello, la colposcopia, che ha evidenziato 151 lesioni precancerose di basso grado e 307 lesioni di alto grado o invasive.

Nel 2005 è stato avviato lo screening del cancro della mammella, rivolto alle donne dai 50 ai 69 anni, che sono invitate a eseguire una mammografia ogni due anni. Per chi aderisce regolarmente il programma continua fino ai 74 anni. Anche in questo caso si è registrato un significativo aumento dell’adesione, passata dal 50% nel 2005 al 60,2% nel 2015. I dati dal 2006 al 2015 indicano che su 93.924 donne invitate, 56.565 hanno aderito. Il 6,3% delle aderenti (3.543) è stata richiamata per un approfondimento che ha fatto riscontrare 368 patologie tumorali diagnosticate e prese in cura per accertamenti successivi.

Dal 2008 è infine operativo il programma di prevenzione e diagnosi precoce del cancro del colon retto. Si rivolge a uomini e donne dai 50 ai 69 anni, invitati a eseguire ogni due anni un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci; chi aderisce regolarmente viene invitato fino ai 74 anni. Dal 2008 al 2015 l’adesione è balzata dal 36,4% al 60,3%. In questo lasso di tempo sono state 97.592, su 161.898, le persone che hanno aderito. Il 4,9% degli aderenti (4.780) ha poi eseguito una colonscopia che ha rilevato 131 adenomi cancerizzati o cancri invasivi, 551 adenomi avanzati e 1.264 adenomi iniziali.

Telesca ha ricordato anche l’accordo tra Regione e Federfarma regionale per sostenere l’azione dei farmacisti – preziosi alleati per spiegare ai cittadini l’importanza della prevenzione – nel programma regionale di screening  del carcinoma del colon retto. A questo si è aggiunto il rinnovato impegno dei medici di famiglia, nell’ambito dell’accordo integrativo regionale, per favorire la partecipazione delle proprie assistite agli screening femminili.