Istat conferma la crescita del Pil 2016 a +0.9%

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Soddisfazione dal Governo, ma l’andamento è ancora insufficiente per assicurare una vera inversione di tendenza della crisi più grave e più lunga dal 1929. Cgia: «la crescita italiana è la metà di quella media europea»

grafico indice in caloL’Istat ha confermato che la crescita del Pil nel 2016 è stata superiore alle aspettative, chiudendo a +0,9%, uno-due decimali in più rosee previsioni (+0,7%), che danno soddisfazione al Governo, ma anche di fatto lasciano irrisolti i nodi di fondo del Paese che continua ad arrancare ad un tasso medio di crescita che è dimezzato rispetto a quello medio europeo.

La crescita dello 0,9% del 2016 non riesce a colmare il buco creatosi dall’inizio della crisi nel 2007: rimane ancora un differenziale del 7%, quando altre realtà hanno completamente recuperato e anche guadagnato rispetto ai livelli di ante crisi. Se la crescita italiana continuerà nei prossimi anni con il tasso di sviluppo registrato nel 2016 (+0,9%), secondo un’elaborazione del Centro Studi Promotor, occorreranno ancora 8 anni: si torneraà ai livelli ante-crisi solo nel 2024. 

I livelli ante-crisi sono stati recuperati nel 2010 dal Canada, nel 2011 da Francia, Germania e Stati Uniti e nel 2013 da Giappone e Regno Unito. Non hanno invece ancora raggiunto i livelli ante-crisi i paesi della fascia meridionale della zona euro fortemente penalizzati dalle politiche di austerity imposte da Bruxelles e tra questi paesi vi è anche l’Italia.

Quando la crisi è deflagrata con il fallimento di Lehman Brother, il 15 settembre 2007, si affermò che l’impatto sull’economia sarebbe stato paragonabile a quello della crisi del 1929. Per i paesi emergenti e per i paesi economicamente avanzati non è stato così perché la crisi è stata molto più lieve. E non è stato così neppure per l’Italia perché per il nostro Paese la crisi è stata decisamente più grave e più lunga di quella del ’29. Come mostra il grafico pubblicato in fondo, in Italia la crisi del ’29 determinò una contrazione massima del Pil del 5,7% e l’economia ritornò ai livelli ante-crisi in sei anni. La crisi del 2008 ha determinato invece un calo massimo del Pil dell’8,7% e il ritorno ai livelli ante-crisi avverrà in 17 anni.

Secondo l’elaborazione effettuata dalla Cgia, dei 28 Paesi che compongono l’Ue, l’anno scorso solo la Grecia ha fatto peggio dell’Italia (+0,3%) mentre il dato medio di incremento del Pil in Europa è stato del +1,9%: più del doppio di quello italiano. E se la previsione presentata nelle settimane scorse dalla Commissione europea per il 2017 non cambierà (Pil Italia +0,9%), anche la Grecia ci supererà quest’anno (+2,7%) lasciandoci desolatamente all’ultimo posto nella graduatoria dei 28 relativa al livello di crescita.PIL confronto tra crisi 1929 e 2007