Agricoltura di montagna: le regioni alpine fanno lobby verso Bruxelles

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Incontro alla Fondazione Mach in Trentino tra gli assessori all’agricoltura del Nord Italia 

Incontro assessori agricoltura regioni alpine 2 imagefullwideL’agricoltura italiana di montagna avrà una sola “voce” a Bruxelles e al dibattito, già iniziato, sulla nuova Pac (Politica agricola comune) dopo il 2020 parteciperà con una proposta condivisa espressione di tutta la comunità della montagna alpina.

La prima pietra di una nuova alleanza territoriale è stata posata a San Michele all’Adige in Trentino, alla Fondazione Mach, con un incontro promosso dall’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca del Trentino, Michele Dallapiccola, con i colleghi di Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al tavolo di lavoro aderiscono anche Liguria e Piemonte. 

Due i macro temi su cui lavorerà il neo costituito tavolo di confronto. Uno di prospettiva, per definire proposte operative sulla nuova Pac intese a riconoscere e valorizzare li ruolo della zootecnia in montagna quale indiscusso strumento di presidio e difesa dell’economia e del paesaggio di montagna. Difesa e rafforzamento degli strumenti di governo e sostegno delle OCM (Organizzazioni comuni di mercato) soprattutto per i settori classici dell’ortofrutta e della viticoltura, ma anche con un’ottica di allargamento dei programmi operativi al latte di montagna. 

Il secondo obiettivo di breve termine che il tavolo si è posto è organizzare una concreta proposta di promozione dei prodotti agroalimentari di qualità prodotti in montagna intercettando gli aiuti comunitari che Bruxelles appositamente riserva e che fino ad ora sono stati poco sfruttati ma che potrebbero essere utilmente impiegati nella promozione dei prodotti identitari. Il riferimento è in particolare ad Eusalp nel quadro di alleanze interregionali, e al bando della rete transnazionale Regal.

La collaborazione tra le regioni alpine si concentrerà sulla zootecnia di montagna, la tutela delle razze bovine ed ovine in via di estinzione, la salvaguardia dei paesaggi viticoli e della viticoltura “eroica” praticata sui terrazzamenti e in alta quota, la gestione delle risorse forestali, l’ortofrutta di montagna.

All’incontro aperto dalla presentazione del presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè, delle principali attività di ricerca svolte dalla Fondazione («nei nostri laboratori lavoriamo molto sulla valorizzazione dell’agricoltura di montagna, un settore strategico per il nostro territorio; inoltre stiamo avviando una ricerca d’eccellenza per dimostrare la correlazione tra la dieta mediterranea ‘alpina’ e la longevità»), hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori all’agricoltura dell’Alto Adige Arnold Schuler, della Lombardia Gianni Fava, della Valle d’Aosta Renzo Testolin e il presidente della Commissione Agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia, Alessio Gratton, mentre adesione all’iniziativa è stata manifestata dagli assessori veneto Giuseppe Pan e ligure Stefano Mai.

Al vertice si è parlato anche, in vista della Conferenza Stato-Regioni in programma a Roma, di grandi carnivori ed in particolare del lupo alla luce delle nuove modalità per la sua gestione contenute nel decreto del ministro Galletti.