Il divieto di dumping salariale e sociale colpisce tutti gli operatori con un notevole sovraccarico burocratico
Per tutelare i lavoratori e le lavoratrici sul territorio comunitario, l’Unione Europea ha definito un quadro normativo per i dipendenti distaccati all’interno dei Paesi membri. A tale quadro si rifà la legge sulla lotta contro il dumping salariale e sociale, recentemente emanata in Austria, che prevede una serie di oneri burocratici per gli autotrasportatori altoatesini che trasportano merce verso o attraverso l’Austria. La Camera di commercio di Bolzano chiede un ridimensionamento di tali oneri che rappresentano per le imprese di trasporto un sovraccarico burocratico inaccettabile.
Il 1 gennaio 2017 è entrata in vigore in Austria la legge sulla lotta contro il dumping salariale e sociale (Lohn- und Sozialdumping Bekämpfungsgesetz – LSDBG). La nuova normativa regolamenta sulla base di una direttiva UE gli obblighi delle imprese con sede in Paesi membri che impiegano forza lavoro oltre frontiera, su territorio austriaco. La normativa interessa anche le imprese altoatesine di trasporto, che ora devono dichiarare alle autorità austriache l’impiego di autisti di mezzi pesanti distaccati e tenere sempre una documentazione aggiornata sui salari e sulle denunce effettuate alle autorità nell’automezzo.
«L’Austria è il secondo paese di esportazione per l’Alto Adige e il mercato più vicino su territorio europeo; l’economia locale e quella austriaca sono infatti strettamente collegate», spiega il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, che aggiunge come «scopo della nuova regolamentazione è combattere fenomeni di dumping salariale e sociale, un’iniziativa sicuramente lodevole; la forma adottata introduce tuttavia oneri burocratici insostenibili per i datori di lavoro altoatesini».
La Camera di commercio di Bolzano si è ora rivolta con una lettera al ministro federale austriaco per la scienza, la ricerca e l’economia, Reinhold Mitterlehner, e al ministro federale del lavoro, affari sociali e tutela dei consumatori, Alois Stöger. Nella missiva sono state avanzate proposte concrete, quali la presentazione digitale delle denunce senza obbligo di prova cartacea su strada. In caso di controllo la documentazione salariale degli autisti potrebbe essere richiesta direttamente al datore di lavoro e non al lavoratore. Per le imprese altoatesine, in particolare, tutti i dati necessari ai controlli potrebbero essere reperiti direttamente presso la Camera. Infine si potrebbe prevedere un periodo di almeno tre mesi per la presentazione delle denunce.
«La Camera auspica che la legge per la lotta contro il dumping salariale e sociale preveda regolamentazioni più a misura d’impresa. In tal senso è disposta a collaborare nella ricerca di soluzioni condivise», sottolinea il segretario generale della Camera di commercio di Bolzano, Alfred Aberer.